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Corruzione, dg Asl 1 Napoli: “Lotta durissima, in 4 mesi licenziati in due”

Mario Forlenza è stato nominato direttore generale quattro mesi fa

Pubblicato:26-11-2017 09:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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ROMA – “Se è dura combattere la corruzione nelle Asl? È durissima. La lotta alla corruzione è una delle battaglie che o si fa tutti insieme o non la si vince. Ricordo che quando Pietro Ingrao parlava della corruzione diceva che per combatterla non sono necessarie le leggi o almeno non bastano, ma quello che occorre è invece l’esempio. Ecco: incominciamo allora a dare l’esempio”. Così il direttore generale della Asl Napoli, Mario Forlenza, intervistato dall’agenzia Dire a margine ieri a Roma del XXXVIII Congresso nazionale Sifo.

“Su questo tema ho uno sguardo attentissimo- prosegue Forlenza- da 4 mesi sono stato nominato direttore generale e ho già licenziato ben due dipendenti: il primo per assenteismo conclamato, perché non si presentava in ufficio da 20 giorni, il secondo perché faceva i certificati falsi per degli incidenti stradali naturalmente falsi. Ho ritenuto quindi di dare un segnale preciso: le mele marce vanno immediatamente allontanate perché questo lede l’intera immagine del sistema. Vanno immediatamente presi provvedimenti rigorosi ed è quello che ho fatto io”.

Qualche giorno fa, intanto, a Napoli è stata organizzata un’assemblea dall’Apet, l’Associazione professionisti dell’emergenza territoriale 118, per portare all’attenzione pubblica la problematica della violenza contro il personale sanitario. Dai dati emersi durante l’incontro, la media delle aggressioni subite dal personale in servizio sulle ambulanze è di circa 2 episodi gravi al mese. “Le aggressioni purtroppo non sono sporadiche- fa sapere Forlenza- e durante l’assemblea alla quale ho preso parte ho preso una decisione: tutte le iniziative giudiziarie a tutela degli operatori saranno attivate dalla Asl e noi ci costituiremo parte civile in tutti i procedimenti. Questo- conclude il direttore generale della Asl Napoli 1- per dimostrare agli operatori che siamo al loro fianco”.


di Carlotta Di Santo, giornalista professionista

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