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Arzilli sfida l’opposizione: “Presentino la sfiducia”

SAN MARINO - L'annuncio di una mozione di sfiducia in capo al segretario di Stato Marco Arzilli fa

Pubblicato:26-11-2015 15:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:38

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SAN MARINO – L’annuncio di una mozione di sfiducia in capo al segretario di Stato Marco Arzilli fa alzare i toni nella querelle in corso tra lo stesso rappresentante di governo, il suo movimento e quella parte dell’opposizione che non molla sulla vicenda Tv7. Malgrado la bocciatura in Aula della richiesta di censura nei confronti dell’inquilino di Palazzo Mercuri, C10-Su, Rete e il consigliere indipendente Federico Pedini Amati non hanno voluto chiudere la partita.

Dopo le accuse di incoerenza e “vecchia politica” lanciate ieri da Ns alla minoranza più ostinata, oggi dai microfoni della televisione di Stato, SmRtv, è il segretario Arzilli a sfidarli: “Se hanno un minimo di onestà intellettuale- manda a dire- mi auguro presentino la mozione subito“. Per Arzilli infatti “Non si può lasciare il lavoro di una segreteria con una mozione sulla testa, significa bloccare la sua attività”. Non si fa attendere la risposta del fronte di minoranza che smentisce Ns dall’accusa di non aver voluto presentare ieri la mozione in aula.

Monte_TitanoIl movimento “sa benissimo- replicano Ca, Rete e Pedini- che la richiesta di consegna delle dimissioni era già contenuta all’interno dell’Odg presentato dai nostri gruppi al termine del dibattito, che ci è stato chiesto di modificare”. Diversamente, “se avessimo potuto votare l’Odg così come presentato- motivano- non ci sarebbe stato bisogno di presentare una mozione di sfiducia”. Non solo: Ns “sa benissimo- prosegue l’opposizione- anche che da quel momento ai nostri banchi è iniziato un peregrinare continuo di consiglieri di maggioranza che ci hanno implorato di non presentare immediatamente una mozione”. Ciò avrebbe infatti obbligato la Reggenza a convocare una seduta straordinaria del Consiglio e “avrebbe richiesto anche migliaia di euro di spese in più per la collettività”.


Di qui la decisione di aspettare per la presentazione della “doverosa mozione di sfiducia”. In conclusione, “Noi Sammarinesi dovrebbe contare fino a dieci, a volte- chiosano Ca, Rete e Pedini- evitando di lanciare accuse prive di ogni fondamento che sanno tanto di coda di paglia incendiata”.

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