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Clima, Papa Francesco: “E’ un bene comune e la tutela è tra le sfide principali dell’umanità”

L'accordo di Parigi "puo' dare un segnale chiaro in questa direzione", spiega Papa Francesco, ma "a condizione che, come ho avuto occasione di dire all'Assemblea generale dell'Onu, evitiamo qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizante sulle coscienze".

Pubblicato:26-11-2015 15:58
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:38

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Papa FrancescoIl clima e’ un bene comune di tutti e per tutti, i cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche che costituiscono una delle attuali sfide principali per l’umanita’“. Papa Francesco lo dice dalla rappresentanza Onu di Nairobi, parlando dell’importanza e delle attese legate alla Cop 21 che si aprira’ domenica a Parigi, in diretta su RaiNews24.

La risposta ai mutamenti climatici in atto “deve integrare una prospettiva sociale che tenga conto dei diritti fondamentali dei piu’ svantaggiati“, avverte Papa Francesco, “dal momento che l’abuso e la distruzione dell’ambiente allo stesso tempo sono associati a un inarrestabile processo di esclusione”.

“In questo contesto internazionale- prosegue Papa Francesco- nel quale si pone l’alternativa che non possiamo ignorare tra migliorare o distruggere l’ambiente, ogni iniziativa intrapresa in tal senso – piccola o grande, individuale o collettiva – per prendersi cura del creato, indica la strada sicura per una cerativita’ generosa e dignitosa, e mostra il meglio dell’essere umano”. La Cop21 “e’ un passo importante nel processo di sviluppo di un nuovo sistema energetico che dipenda al minimo dai combustibili fossili, punti all’efficienza energetica e si basi sull’uso di energia a basso o nullo contenuto di carbonio”, ribadisce Papa Francesco. Oggi, quindi, “ci troviamo di fronte al grande impegno politico ed economico di reimpostare e correggere le disfunzioni e le distorsioni del modello attuale di sviluppo”, avverte il Pontefice.


L’accordo di Parigi “puo’ dare un segnale chiaro in questa direzione”, spiega Papa Francesco, ma “a condizione che, come ho avuto occasione di dire all’Assemblea generale dell’Onu, evitiamo qualsiasi tentazione di cadere in un nominalismo declamatorio con effetto tranquillizante sulle coscienze”. E allora, “dobbiamo aver cura che “le istituzioni siano realmente efficaci– conclude il Pontefice- e per questo spero che la Cop21 porti a concludere un accordo globale e trasformatore basato sui principi di solidarieta’, giustizia, equita’ e partecipazione e orienti al raggiungimento di tre obiettivi netti e interdipendenti”, e cioe’ “la riduzione dell’impatto dei cambiamenti climatici, la lotta contro la poverta’ e il rispetto della civilta’ umana”.

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