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Inaugurati nuovi reparti al S. Eugenio, Zingaretti: “nuovo modello di ospedale”

ROMA - Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il direttore della Asl RmC, Carlo Saitto, hanno

Pubblicato:26-11-2015 11:44
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:38

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ROMA – Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, e il direttore della Asl RmC, Carlo Saitto, hanno inaugurato stamani le aree appena ristrutturate del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Da oggi, infatti, aprono al pubblico l’area di degenza della Medicina di urgenza, l’area di terapia intensiva e il nuovo collegamento coperto tra l’edificio storico del nosocomio romano e quello moderno. I lavori si sono conclusi in quattro mesi grazie ai fondi stanziati dalla Regione per il Giubileo.

“Il risultato e’ molto positivo- ha detto Saitto- C’e’ stato un cambio nella logica di gestione, sono stati rispettati i tempi e la qualita’ del prodotto realizzato e’ eccellente”. La Medicina d’urgenza comprende le degenze per 20 posti in stanze da due letti, con una dotazione tecnologica all’avanguardia e una comoda sala d’aspetto per i parenti. La terapia intensiva puo’ contare invece su un ambiente open space con 8 letti e l’aggiunta di 3 stanze di isolamento. Tutti i posti letto sono dotati di una cartella clinica informatizzata. Il responsabile della Cabina di regia, Alessio D’Amato, ha parlato di “grande eccellenza. Non voglio fare classifiche, ma e’ il miglior intervento visto finora”.

“Sono interventi molto importanti questi al Sant’Eugenio, alcuni attesi da molti anni come l’unione tra i due blocchi degli ospedali. Qui dentro non cambiano solo i colori alle pareti, ma ci sono stati investimenti in tecnologie, in nuovi macchinari, in un modello nuovo di ospedale che rimette al centro il malato, i suoi bisogni e le sue esigenze”, commenta Zingaretti. “Anche per gli operatori ci sono ambienti a norma e confortevoli- ha aggiunto- Basti pensare che l’infermiere dalla sua postazione attraverso degli schermi controlla la situazione dello stato del paziente. E’ un grande salto in avanti e sta avvenendo qui e in altri dodici ospedali“.


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