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Dopo la Brexit, la Palestina: la Scozia ribelle tifa Celtic e accusa Londra

Dalle bandiere bianco-rosso-nero-verde allo stadio al "first minister" con parenti nella Striscia di Gaza

Pubblicato:26-10-2023 17:39
Ultimo aggiornamento:26-10-2023 17:56
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(Foto credits Profilo X @HumzaYousaf)

ROMA – Come se non bastasse la Brexit, il Regno Unito rischia di spaccarsi anche sulla Palestina. Con le bandiere nazionali bianco, rosse, verdi e nere sventolate dai tifosi del Celtic; e ora la denuncia di un tifoso illustre del club di Glasgow, Humza Yousaf, “first minister” nazionalista con suoceri sotto le bombe nella Striscia di Gaza.

CONTRO IL PREMIER E L’OPPOSIZIONE A LONDRA

“Non capisco la posizione del premier o il fatto che Keir Starmer non voglia chiedere un cessate il fuoco immediato a tutte le parti coinvolte nel conflitto” ha scritto il capo del governo di Edimburgo sul social network X, in riferimento sia al primo ministro britannico Rishi Sunak sia al leader dell’opposizione a Londra. “Quanti bambini dovranno morire ancora?”


“FIRST MINISTER” A 38 ANNI, CON SUOCERI A GAZA

Trentotto anni, successore di Nicola Sturgeon alla guida dello Scottish National Party (Snp), Yousaf è sposato con Nadia Maged El-Nakla, cittadina scozzese figlia di padre palestinese. E i genitori della moglie sono bloccati da quasi tre settimane a Gaza, bombardata da Israele dopo i blitz e gli assalti di Hamas del 7 ottobre, nel pieno di un conflitto che ha già provocato oltre 7mila morti.

A UN ANNO DAL VOTO

Secondo alcuni osservatori, Yousaf si prepara anche alle elezioni previste nel Regno Unito a fine 2024. Lo fa rivendicando il diritto dei popoli alla pace e all’autodeterminazione, dalla Scozia alla Palestina, e senza risparmiare nessuno: né il conservatore Sunak, né il laburista Stermer.

PASSIONE CELTIC

Poi c’è il calcio, una passione anche per il “first minister”. Yousaf ha fatto “coming out” qualche mese fa: si innamorò del Celtic andando allo stadio insieme con il padre, immigrato in Scozia dal Pakistan, e da allora non ha più smesso. Nata cattolica e proletaria, la sua squadra ha pareggiato ieri sera con l’Atletico Madrid in una partita di Champions’ League. Sugli spalti del Celtic Park, i tifosi sono tornati a sventolare bandiere palestinesi nonostante un divieto dei manager del club a esibire simboli “politici”. Ci sono già state multe ma per i tifosi si tratta di diritti: quelli dei popoli, che dovrebbero valere tutti uguale.

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