NEWS:

Genova, vicesindaco Piciocchi: “Funivia dei forti già in Puc 2015”. L’ex Bernini: “Non è vero”

Per l'attuale numero due di Palazzo Tursi la nuova, contestata funivia sarebbe già stata prevista nel 2015. Ma il vicesindaco di allora smentisce

Pubblicato:26-10-2022 19:20
Ultimo aggiornamento:26-10-2022 19:20

funivia forti_genova_lagaccio
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

GENOVA – L’idea di una funivia dei forti di Genova, che colleghi la stazione Principe a Forte Begato, “era già presente nel Puc del 2015, benché il percorso non fosse specificato. Anche per questo, per il nuovo progetto non servirà una variante al Piano urbanistico“. A dirlo è il vicesindaco di Genova e assessore ai Lavori pubblici, Pietro Piciocchi, rispondendo a una domanda dei cronisti sulla nuova, contestata infrastruttura, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Tursi a cui partecipava anche la Soprintendenza. Parole che hanno immediatamente fatto aprire un nuovo fronte di scontro sulla nuova opera, contestata in particolare dagli abitanti del Lagaccio, quartiere che verrà sorvolato dal futuro impianto. “Nel piano urbanistico non c’è assolutamente nessuna funivia dei Forti“, replica all’agenzia Dire l’ex vicesindaco e assessore all’Urbanistica della giunta Doria, Stefano Bernini, che seguì la redazione del Piano urbanistico.

LEGGI ANCHE: Genova, in primo tratto funivia per i forti si salirà con biglietto bus. Ma agli abitanti non piace

Da una prima analisi, nel documento regolatore del 2015 firmato dall’Urban Lab, in effetti, non sembra si parli di una funivia per i forti, quanto piuttosto di “un progetto di prosecuzione per un impianto da Granarolo verso il percorso dei Forti in località Begato”. Quindi un eventuale allungamento dell’attuale cremagliera Principe-Granarolo e non un sistema funiviario nuovo, che parta di fronte alla Stazione Marittima e arrivi a Forte Begato, che invece la giunta Bucci è in procinto di far realizzare con circa 38 dei 70 milioni del Pnrr per la riqualificazione dei Forti e del Parco urbano delle Mura.


Nella cartografia di dettaglio del Piano urbanistico vigente, inoltre, vengono elencati anche altri nuovi impianti di risalita in previsione, ma nulla che sembri avvicinarsi alla nuova funivia: si parla di un collegamento tra la caserma Gavoglio e via Napoli-via Bari, del già citato prolungamento della cremagliera di Granarolo, e di un non meglio definito collegamento tra la stazione Principe e Oregina. Peraltro, aggiunge Bernini, “anche la prosecuzione del cremagliera di Granarolo è una vecchia idea che avevamo riportato dal Piano urbanistico del 2010”.

BERNINI: COMUNE DEVE APPROVARE PUBBLICA UTILITÀ OPERA

L’ex vicesindaco, inoltre, spiega che prima del via libera definitivo alla realizzazione della funivia la giunta dovrà far approvare in consiglio comunale “la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, con la quale si potrà procedere a espropri totali o parziali e senza la quale il ministero potrebbe anche bloccarla“. La dichiarazione di pubblica utilità, prosegue, “serve anche per permettere il sorvolo dell’impianto in spazi di proprietà privata e per garantire ai privati gli indennizzi per il diminuito valore delle proprietà a causa della nuova infrastruttura. Inoltre, consentirà di installare reti autoprotettive nelle zone a rischio. Non servirà una variante al Puc perché è un’opera di servizio, ma il Comune dovrà prevedere lo screening Vas e penso che un’opera del genere, che impatta anche sul peso che va a insistere sul territorio, non possa non essere sottoposta a Valutazione ambientale strategica”.

L’attuale vicesindaco, invece, nel corso della conferenza stampa di stamattina ha assicurato che “non appena avremo il progetto completo dal raggruppamento Doppelmayr-Collini, partirà l’iter autorizzativo con la conferenza dei servizi e lo screening per la Via”. Ed è in sede di Conferenza dei servizi che la Soprintendenza, tanto evocata dai cittadini che protestano contro la realizzazione del nuovo impianto, si esprimerà ufficialmente. Per ora, si limita a dire la Soprintendente, Cristina Bartolini, “stiamo esaminando il progetto a livello di interlocuzione propedeutica e informale. Il confronto è impostato sui binari della correttezza istituzionale”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it