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Stilli (Aoi): “Per la Cooperazione serve un viceministro tecnico, che l’abbia vissuta”

Secondo la portavoce dell'Associazione delle ong italiane, in una fase internazionale difficile bisogna puntare sulla competenza

Pubblicato:26-10-2022 17:47
Ultimo aggiornamento:26-10-2022 17:48

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ROMA – Una figura tecnica, “di competenza”, che conosce contesti e problemi “perché li ha vissuti”, magari con il mondo delle ong: questo l’identikit del nuovo viceministro con delega alla Cooperazione internazionale auspicato da Silvia Stilli, una vita nel settore, ora portavoce della rete di organizzazioni Aoi.

LE PAROLE DEL MINISTRO TAJANI

Lo spunto, in un’intervista con l’agenzia Dire, è l’intervento del nuovo vicepremier e titolare della Farnesina Antonio Tajani al Maxxi di Roma, in occasione del cinquantennale di Fondazione Avsi. Centrale nel suo discorso il riferimento alla cooperazione allo sviluppo come “parte integrante” della politica estera dell’Italia, in linea con lo spirito e la lettera della legge 125/2014 che ha riformato il settore.
“Le norme approvate otto anni fa stabiliscono l’obbligo di un viceministro con una delega specifica” ricorda Stilli. “Ci auguriamo che oggi la coalizione di governo si concentri su una figura di competenza, capace di applicare la cooperazione internazionale allo sviluppo in tutte le sue complessità”.

LE COMPETENZE DEL MONDO DELLE ONG

La tesi è che, tanto più in una fase di sfide internazionali particolarmente difficili, con la guerra in Ucraina e le ricadute socio-economiche conseguenza della pandemia di Covid-19, sia necessario puntare su un dirigente o una dirigente che “conosca i contesti territoriali perché li ha vissuti” e però anche “gli strumenti”, a partire dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) istituita dalla 125/2014.
“Sono convinta che il mondo delle ong queste competenze le abbia” sottolinea Stilli. “Non penso a me, perché la mia sensibilità politica è differente, anche se parliamo di un viceministro tecnico; come era stato ad esempio Mario Giro, che è stato un buon viceministro, politico solo in un secondo momento”.


DA MARIO GIRO A GIAMPAOLO SILVESTRI

Dopo il riferimento alla Comunità di Sant’Egidio, l’organizzazione di riferimento di Giro, si torna a parlare del cinquantesimo anniversario di Fondazione Avsi. Secondo Stilli, “una figura come il suo segretario generale, Giampaolo Silvestri, un collega con sensibilità diverse dalle mie, del quale i giornali hanno scritto proprio in questi giorni, sarebbe una buona scelta“.
Aoi è l’acronimo di Associazione delle ong italiane. Si tratta di una realtà nata nel 2001, per rappresentare il mondo non governativo italiano della solidarietà, della cooperazione e del volontariato internazionale.

“SULL’UCRAINA L’UE DEVE TRATTARE

Per porre fine al conflitto in Ucraina bisogna “trattare”, grazie a “un nuovo protagonismo italiano ed europeo” e “ridando un ruolo all’Onu”, nella consapevolezza che “non saranno le armi in sè a risolvere il conflitto”: così all’agenzia Dire Silvia Stilli, portavoce dell’Associazione delle ong italiane (Aoi).
Il network ha aderito alla manifestazione per la pace in programma a Roma il 5 novembre. Rispetto all’ipotesi di una guerra di lunga durata, con il governo dell’Italia e la Nato impegnati nell’invio di armi a Kiev, Stilli sottolinea: “Ci si deve sedere al tavolo della trattativa e questo va fatto con un nuovo protagonismo europeo e italiano e ridando un ruolo alle Nazioni Unite”.
Secondo la portavoce di Aoi, “una prosecuzione del conflitto a oltranza non fa bene né agli ucraini, né a noi, né ai Paesi più poveri del mondo”. Il conflitto sta infatti drenando risorse anche dal sistema della cooperazione, penalizzando aree extra-europee già svantaggiate. “L’Italia deve impegnarsi molto per far fronte all’emergenza ucraina e finora non è stato fatto abbastanza” dice Stilli. “Noi andiamo e veniamo dall’est Europa e vediamo che la situazione sta peggiorando, anche ai confini con la Romania e con la Polonia“.

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