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Macchina, molecola e crisalide: in scena performance su isolamento

Apre le porte oggi e sarà possibile visitarla fino al 6 novembre 'Fase Uno', la mostra d’arte contemporanea a cura di Velia Littera che alla Galleria Pavart di Roma

Pubblicato:26-10-2020 17:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:07
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ROMA – Apre le porte oggi e sarà possibile visitarla fino al 6 novembre ‘Fase Uno‘, la mostra d’arte contemporanea a cura di Velia Littera che alla Galleria Pavart di Roma, che partecipa al RAW (Rome Art Week), presenta le opere d’arte realizzate da undici artisti durante la quarantena della Fase uno. Mercoledì 28, alle 17.30, in diretta su Instagram, (@pavartroma), va in scena anche Crisalide, una performance dell’attrice Alice Valente Visco che dialoga con l’opera ‘Macchina-Molecola-Covid‘ di Manuela Scannavini, esposta da oggi e per tutto il RAW nella galleria Pavart. 

Durante il periodo di chiusura stabilito in tutta Italia, due amiche artiste iniziano a dialogare intorno alla particolarissima situazione che stanno vivendo, come donne e madri, come singoli individui e come parte di un mondo-corpo composto da una moltitudine di individui-molecole. “Sentiamo- scrivono le due artiste in una nota di presentazione- che ciò che sta accadendo ci pone costantemente di fronte alla precarietà della natura umana, al sentimento della paura, a un certo bisogno di fare un bilancio del tempo trascorso, ma anche a un desiderio più forte di prima di proseguire in modo diverso e di continuare a creare”

“Non ho avuto subito l’ispirazione durante il lockdown- ha spiegato Scannavini- Mi sono sentita anzi spiazzata, quasi ‘centrifugata’ dagli eventi. Ho però trascorso più tempo nel mio studio, ritrovando il gusto di immergermi in esso. Ho cominciato a pensare nel profondo cosa avevo fatto prima che accadesse l’emergenza Covid e cosa stava succedendo ora. Ero una macchina. Ho pensato al grande movimento che ha preceduto il Covid e a come tutti siamo stati in grado di trasformarlo e azzerarlo. Siamo stati in grado di fermarci per ritrovare un nuovo modo di ascoltare le giornate e il fluire del tempo. Poi mi si sono presentati dinanzi: il bianco, il nero e il pensiero. Da questi sono nati: una grande macchina-molecola con i suoi ingranaggi e delle teste ben centrate che ne sono gli artefici, infine una strada bianca che crea movimento e connessioni ed è in grado di cambiare di segno a quell’aspetto del nero che richiama al lamento, alla tragedia, al vuoto. Quest’opera è anche una domanda: torneremo macchine o saremo in grado di creare nuovi paradigmi?


Alice Valente Visco ha spiegato la sua ispirazione: “Dall’inizio del nostro scambio intorno a ciò che stavamo vivendo e all’opera che ne sarebbe nata, si è guadagnata spazio dentro di me l’idea e l’immagine di una crisalide, in un modo tanto intenso da lasciarmi l’impressione di sentirne ogni tanto il respiro. Non dunque già una farfalla danzante con il proprio tripudio alato di colori, bensì il sogno di se stessa, il sogno di un piccolo essere appeso a un filo, avvolto in una tela monocroma di propria fattura da dentro la quale si protegge e attende di riscattarsi attraverso l’amore della natura, in genere all’alba, quando si corre meno pericolo. Il periodo di sospensione della nostra abituale quotidianità che durante il lockdown si rimodellava secondo una diversa forma dello spazio e del tempo, aveva forse qualcosa in comune con lo stato di sospensione e torpore della crisalide. La frenesia delle nostre vite concitate, alienate dalla natura e senza orizzonti ha subito un arresto inaspettato. Anche noi, come crisalidi, in questo nostro tempo di paure, ci chiudiamo e tessiamo il bozzolo dentro il quale nasconderci e dal quale sognare il futuro e una nuova coscienza. Anche noi, forse, dal nostro isolamento e da un mutato punto d’osservazione della realtà troveremo la forza di compiere la nostra metamorfosi, essenziale e necessaria”. Alla Dire Visco ha anche spiegato la difficoltà di esibirsi in questa modalità: “È difficile per un’attrice agire senza persone da poter guardare negli occhi, ma dato che è una restrizione fortemente connessa a quello che racconta la mostra, la mia performance e il quadro di Manuela Scannavini, al quale sarò ‘legata’, tutto diventa, almeno per me, fortemente emozionante. Perché proprio l’isolamento in cui mi troverò è il nostro pericolo maggiore“. Quello che l’arte sta traducendo per capire cosa ci succederà e cosa non dobbiamo dimenticare”.

ECCO LE INFORMAZIONI RIEPILOGATIVE DELLA MOSTRA: RAW dal 26 ottobre al 6 Novembre 2020 – Galleria Pavart, Roma, Via Giuseppe Dezza 6b 28 ottobre Installazione pittorica tessile con performance ore 17.30, evento a porte chiuse trasmesso in diretta Instagram Live sul profilo @pavartroma Titolo del quadro tessile : #MACCHINA #MOLECOLA #COVID di Manuela Scannavini dimensioni: 120×230 Tecnica mista Anno 2020 con CRISALIDE di Alice Valente Visco (performance) Costumi di Maria Montecalvo Gart GardenArt Fotografia : Tommaso Notarangelo e Giovanna D’Amato Partecipano alla mostra anche gli artisti: Carola Masini, Roberta Morzetti, Giuseppe Bartolomei, Gianni Brucculeri, Salvatore Cammilleri, Ferdinando Carbone, Antonio La Rosa, Sandro Scarmiglia,Stefano Trappolini, Giovanni Trimani. A seguito del nuovo Dpcm del 25 ottobre 2020, sarà possibile visitare la mostra fisicamente prenotando all’indirizzo info@pavart.it

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