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Cna: “Basta accanimento contro i ‘piccoli’, serve subito la web tax”

Ad Ancona l'assemblea nazionale della Cna. Il presidente Vaccarino: "Cuneo fiscale sia più leggero per tutti, non solo per i dipendenti"

Pubblicato:26-10-2019 08:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:53
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ROMA  – Manovra, imprese, fiscalità: sono solo alcuni dei temi che hanno tenuto banco all’assemblea nazionale di Cna, ad Ancona, che ha radunato più di cinquemila imprenditori da tutta Italia e ha visto la partecipazione anche del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.  

Al presidente della Cna, Daniele Vaccarino, anche una lettera del Capo dello Stato Sergio Mattarella. 

VACCARINO: “SUBITO LA WEB TAX”

“La diffusione della moneta elettronica deve essere accompagnata dal drastico abbattimento dei costi e delle commissioni, da meccanismi incentivanti e non da obblighi. Ma, prima di tutto, non deve essere rivolta contro alcune categorie professionali, come sta purtroppo accedendo in questi giorni. Insomma, vorremmo essere sicuri che il contrasto all’evasione venga condotto senza criminalizzare indistintamente autonomi, artigiani, commercianti, professionisti e piccole imprese”, afferma il presidente della Cna Daniele Vaccarino, parlando all’assemblea nazionale della confederazione.


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Poi, aggiunge: “Siamo stanchi di questo accanimento. Subiamo il discredito gettato da chi opera nell’illegalità e nell’abusivismo, da chi usa la protezione di un lavoro dipendente. Abusi finora diffusamente tollerati. La stessa tolleranza che vediamo nei confronti chi si avvale di sofisticati meccanismi elusivi, di chi mette in atto truffe carosello; di chi usa in modo illegittimo compensazioni e crediti fiscali, di chi non ha una sede territoriale stabile e realizza profitti miliardari attraverso una organizzazione digitale. È venuto il momento di far pagare il giusto anche i colossi del web. La web tax serve subito“.

TASSE E FISCO, IMPRENDITORI SCONTENTI

“Non può risultare credibile un fisco che scoraggia lo stesso desiderio di intrapresa, imponendola un prelievo prossimo al 60%. Che ci obbliga ad anticipare le imposte (split payment, reverse charge, 8% sui bonifici) sottraendoci preziosa liquidità. Un fisco che si concede il diritto di ritardare i rimborsi e di limitare sempre di più l’utilizzo delle compensazioni. Che di anno in anno promette e quasi mai mantiene l’impegno di alleggerire tasse e oneri amministrativi”, commenta Vaccarino.

A ogni cambio di governo in noi si riaccende la speranza di una nuova stagione di relazione col fisco, più trasparente, più semplice, fatta di regole stabili nel tempo e di prelievo ragionevole. Per noi trasparenza significa revisione immediata degli Isa prima che siano utilizzati per l’accertamento. Ragionevolezza è permetterci fin dal prossimo anno la totale deducibilità dell’Imu. Non possiamo, né vogliamo, attendere il 2023. Semplicità è avere un numero più ridotto di tributi. Certamente, semplicità non è aggiungere col decreto fiscale nuovi oneri amministrativi ai subappaltatori per consentire ai committenti di versare le ritenute. Un fisco trasparente, ragionevole, equo e semplice crea fedeltà”. Infine, conclude: “Tutti sappiamo quanto sia importante il contrasto e il recupero dell’evasione. Ma, attenzione, la complessità del fenomeno richiede il compiuto riconoscimento della trasversalità economica delle patologie dell’evasione e dell’elusione”.

IL CUNEO FISCALE? “SIA PIù LEGGERO PER TUTTI”

“A proposito di lavoro e occupazione si rende necessaria una riflessione sul cuneo fiscale. Se è giusto l’obiettivo di rendere più pesanti le buste paga per aumentare i consumi, lo è altrettanto ridurre le voci di costo per le imprese, a cominciare dalla decontribuzione del lavoro straordinario e dalla riduzione delle tariffe Inail, per la quale è necessario garantire continuità di copertura per i prossimi anni”, spiega il presidente Cna Vaccarino.

Ribadita la contrarietà al salario minimo: “Riaffermiamo la nostra estrema preoccupazione a fissare per legge un salario minimo. Il salario deve rimanere materia regolamentata dalla contrattazione collettiva, che scaturisce da una solida relazione con i sindacati dei lavoratori, che ci ha sinora permesso di definire contratti e salari e di sviluppare validi strumenti bilaterali a beneficio dei lavoratori e delle imprese”. 

CONTE: “GLI ARTIGIANI RENDONO GRANDE L’ITALIA”

“Gli artigiani rappresentano un mondo di italiani laboriosi che rendono sempre piu’ grande l’Italia nel mondo. Gli artigiani fanno parte di un popolo che non fa rumore, sapienti custodi della nostra antica tradizione delle arti, motore propulsivo e polmone del tessuto produttivo. Questo ci rende forti nel mondo”, dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, parlando all’assemblea della Cna. “Chi ha responsabilita’ di governo- aggiunge- deve confrontarsi, dialogare, conoscere i territori, misurarsi con i valori alimentati ogni giorno dagli artigiani”.

SILVESTRINI: OLTRE 5.000 PERSONE, ASSEMBLEA STRAORDINARIA

“Ci aspettiamo risposte positive sia dal premier Conte che dal ministro Patuanelli. Contiamo in una loro disponibilità ed apertura. Qui c’è il popolo dei piccoli imprenditori. Oltre 5.000 persone, un’assemblea straordinaria”. A dirlo è il segretario generale della Cna Sergio Silvestrini all’ingresso del PalaRossini ad Ancona dove si sono ritrovati oltre 5.000 imprenditori da tutta Italia per l’assemblea nazionale della Cna. “Oggi pulsa davvero il cuore e la voglia di esserci e di dare una mano a questo paese perché noi difendiamo i nostri interessi ma siamo un’organizzazione che pensa che l’Italia debba fare un salto in avanti su un progetto di sviluppo perché senza sviluppo e senza crescita questo paese non ridurrà il suo debito pubblico e non ce la farà”, continua Silvestrini. “Noi ci faremo carico delle nostre responsabilità ma non vorremmo in nessun caso essere indicati come coloro che sono responsabili di qualche cosa in questo paese. Noi siamo una risorsa vera per questo paese. Spero che Conte e Patuanelli lo confermino”. Silvestrini, rispondendo ai giornalisti, ha parlato di carcere agli evasori. Una misura che, se applicata oltre una certa soglia di evasione, non vede la contrarietà degli artigiani. “L’importante è che si metta in carcere chi sbaglia dopo aver verificato che le cose accadono e non prima- continua Silvestrini- No al carcere preventivo. Noi siamo favorevoli a tutte le battaglie contro l’evasione, si accerta, si fa, ma ci sono tanti modi di fare la battaglia. E forse l’ultimo modo è di prendersela con l’idraulico e il falegname, che è diventata quasi una leggenda”.

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