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Tuliatos (Syriza) promuove Padoan: “Grazie a noi l’asse dei Paesi del Sud paga”

L'invito al Vecchio Continente è di iniziare a pensare da 'Europa' e non da 'Germania'

Pubblicato:26-10-2016 12:16
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:13

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tuliatosATENE – Syriza marcia col ministro Padoan e approva la stoccata data a Bruxelles: “O noi, o l’Ungheria dei muri”, ha detto il ministro, paventando una possibile fine dell’Unione se Bruxelles avesse bocciato la manovra economica del governo Renzi.

Dall’Ue finora è arrivata una “richiesta di “chiarimenti”, e il ministro è tornato a ribadire che il testo “non cambierà”.

“Condividiamo questa posizione, dal momento che anche noi vogliamo trovare una soluzione che sia all’interno dell’Unione Europea. Ma fare guerre all’interno dell’Ue, questo no” dice Nikos Tuliatos, del comitato di coordinamento di Syriza, coalizione di sinistra alla guida del governo di Atene dal 2015.


Tuliatos non sembra stupito dei toni duri assunti di recente dal governo italiano sulla questione migratoria: “Da luglio 2015, Syriza si è attivato in modo indipendente affinché si creassero delle ‘alleanze’ – chiamiamole cosi’ – in opposizione alle politiche dettate dalle istituzioni comunitarie. Questo per rendere alcuni paesi, tra cui l’Italia, in grado di andare contro iniziative nocive ed inefficaci. Prima di allora- aggiunge- erano praticamente tutti sotto il controllo di Bruxelles”.

D’altronde, prosegue Tuliatos, i flussi migratori toccano tanto l’Italia quanto la Grecia, “e noi non possiamo da soli rispondere a questa emergenza. Bisogna insistere sul tema delle quote”.

Ma che cosa ha impedito al governo greco di fare lo stesso nel 2011? “Il precedente governo greco, in carica in quel periodo, seguiva la stessa linea politico-economica di Bruxelles. Per questo gli è stato impossibile contraddire i ‘diktat’ imposti. Ma da quando Syriza ha vinto le elezioni, non fa che ripetere che questa linea non funziona e va cambiata. I negoziati che si stanno svolgendo oggi tra Bruxelles e gli altri Paesi- anche terzi- prima sarebbero stati semplicemente impensabili”.

Quindi conquista posizioni l’ipotesi di un ‘fronte comune’ tra i paesi europei della sponda sud? “Sì- risponde Nikos Tuliatos del comitato di coordinamento di Syriza- ma richiede tempo, tolleranza e una volontà ferma da parte di tutti. Per noi è molto importante che l’Italia si opponga alle politiche inefficaci di Bruxelles. Già stiamo assistendo a un avvicinamento tra i partiti di sinistra di Portogallo, Grecia e Italia, e anche quelli di Francia e Spagna stanno cominciando a orientarsi in tale direzione. Più la coalizione si amplia meglio è”.

Oggi- osserva ancora il membro di Syriza- “l’Europa è divisa in quattro blocchi: un primo costituito dal solo Regno Unito che sta per uscire dall’Ue, il secondo è quello dei Paesi della riva sud, il terzo è la Mitteleuropa e infine ci sono i Paesi dell’ex blocco sovietico”. Ognuno ha i suoi interessi e le sue visioni, “e il problema nasce nel momento in cui tutto questo si riflette all’interno dell’Unione”.

Pertanto, l’unico modo per l’Ue di sopravvivere dalla frattura “è arrivare a prendere delle decisioni sempre tutti insieme, collegialmente”. L’Europa “deve ormai pensare e ad agire come ‘Europa’ e non come ‘Germania’“, chiude Tuliatos. (Ha collaborato Marina De Stradis)

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