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Mezzi pubblici, gli italiani li usano sempre meno (tranne a Bolzano)

Al contrario, parco auto e moto privati circolanti rimangono sostanzialmente stabili nell'80% dei capoluoghi

Pubblicato:26-10-2015 09:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:41

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ROMA – Trasporto pubblico in affanno, con più della metà dei comuni, il 68%, che vede diminuire il numero di passeggeri. Al contrario, parco auto e moto privati circolanti rimangono sostanzialmente stabili nell’80% dei capoluoghi nel 2014 rispetto all’anno precedente. Pressoché invariate anche la rete di piste ciclabili e le isole pedonali. Questo è quanto emerge dalla ventiduesima edizione di ‘Ecosistema Urbano’, la ricerca di Legambiente, realizzata in collaborazione con l’Istituto di ricerche Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore, sulla vivibilità ambientale di 104 capoluoghi di provincia italiani.

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In controtendenza solo Venezia tra le grandi città, che cresce con 629 viaggi per abitante annui, contro i 592 del 2013. Gli spostamenti effettuati con il servizio di trasporto pubblico, infatti, in media fanno registrare complessivamente un lieve calo. Milano va giù con 457 viaggi per abitante all’anno, -17 rispetto all’ultima rilevazione. Meglio comunque di Catania, Messina, Palermo e Taranto, che non raggiungono i 50. Tra le città medie, superano i 150 viaggi/abitante annui solo Brescia e Trento, come lo scorso anno. Le peggiori: Alessandria, Brindisi, Grosseto e Latina, che non arrivano nemmeno a 15 viaggi a persona nell’arco dei 12 mesi. Dove i cittadini hanno scelto di lasciare a casa l’auto e prendere i mezzi pubblici è invece Bolzano, unica città in cui le politiche di mobilità sono riuscite a limitare gli spostamenti motorizzati privati al di sotto di un terzo degli spostamenti complessivi, mentre in 46 città questa percentuale supera ancora il 50%.


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