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BOLOGNA – Attenzione a non minare “quel sistema di confronto e di concertazione fra pubblico e privato che ha caratterizzato l’Emilia-Romagna in questi anni e che ha portato alla sottoscrizione di diversi patti che hanno consentito di superare momenti di difficoltà“, altrimenti insormontabili. È lo sprint di Confesercenti Emilia-Romagna, verso le elezioni regionali del 17-18 novembre, incontrando oggi a Bologna il candidato del centrosinistra Michele de Pascale per iniziativa del presidente e del direttore dell’associazione regionale, Dario Domenichini e Marco Pasi, nella sede di via Bedetti. Nel ‘decalogo’ Confesercenti ricopre un “valore essenziale” la micro e la piccola impresa, “vera anima del sistema economico regionale, che non delocalizza e crea occupazione e valore aggiunto sul territorio. Questo valore va riconosciuto- incalza l’associazione nel suo documento verso le elezioni- attraverso politiche pubbliche di incentivi per la riqualificazione e l’innovazione, l’alleggerimento degli oneri burocratici e dei tributi fiscali locali, garantendo l’accesso al credito, favorendo anche il ricambio generazionale e il rafforzamento delle realtà imprenditoriali”.
Più che altro, “la piccola impresa e la microimpresa hanno bisogno di competere in un mercato dove le regole siano uguali per tutti”, è la raccomandazione di fronte ai tanti abusi che Confesercenti riscontra sulla strada, dalle ‘sagre’ che dilagano ai soliti boom di affitti brevi online. Serve però uno scatto sull’innovazione, si raccomanda a de Pascale, tramite “bandi tarati sulla piccola impresa che ne sostengano gli investimenti per l’adeguamento della propria realtà alle dinamiche del mercato”, superando la logica del click day e premiando la qualità dei progetti.
Servirebbero poi “voucher per l’utilizzo di figure (manager, mentore) che affianchino l’imprenditore nel processo di utilizzo delle nuove tecnologie”, rafforzando hub attrattivi ed enti di formazione. Contro il mismatch occupazionale, inoltre, occorre “rafforzare sempre di più il collegamento fra formazione e mondo del lavoro, rafforzare e migliorare le esperienze di alternanza” con la scuola, ma anche “semplificare e incentivare lo strumento dei tirocini formativi” così come “continuare a garantire la formazione pubblica in apprendistato professionalizzante”.
Spaziando ancora, secondo Confesercenti Emilia-Romagna occorre “un piano straordinario per la stagionalità del turismo” ma anche uno slancio su credito e sistema consorzi fidi: “Non giova al sistema e alle imprese”, in questo ambito, “il perseguire una strategia di orientamento delle opportunità verso pochi soggetti, che creerebbe solamente una situazione di monopolio con aggravio di oneri e costi“, avvisa l’associazione. Che ricorda anche come la Tari stia diventando “un balzello insostenibile: le pur apprezzabili politiche di raccolta differenziata hanno causato un aumento notevole delle tariffe non tenendo conto della reale capacità di produrre rifiuti”, dunque occorre sempre più “monitorare il sistema della tariffazione puntuale”.
Sui temi ambientali, fra l’altro, Confesercenti Emilia-Romagna conferma “una diffusa preoccupazione per l’eventuale blocco dei diesel Euro 5 con le misure emergenziali, poiché si tratta di mezzi abbastanza recenti e diffusi anche fra le categorie” produttive. Sulla viabilità, bisogna “accelerare al massimo il completamento del cosiddetto Passante di Bologna, garantendo collegamenti ferroviari veloci fra la stessa stazione di Bologna con le altre località turistiche della nostra regione, ma anche fra le diverse località, in particolare quelle della costa romagnola”.
Per Confesercenti, inoltre, bisogna “portare a compimento la Cispadana, reinserendo fra le priorità il tracciato autostradale fra Ravenna e Venezia e, in prospettiva, lavorare per cercare di realizzare la conversione in autostrada della Ferrara-Mare (alla quale la Cispadana si collega) e il tratto che andrebbe ad unire questa strada al raccordo autostradale di Ravenna”, rafforzando, in tutto questo, “il sistema aeroportuale” regionale. Ancora, insiste Confesercenti nel suo decalogo elettorale, “i negozi di vicinato hanno bisogno di politiche attive” mentre per gli ambulanti serve stare attenti sia alle “fiere straordinarie organizzate da soggetti provenienti da altre regioni” sia ai “mercati camuffati da hobbysti”. Dovrebbero aumentare controlli e incentivi ‘giusti’, quindi, mentre sulla partita delle concessioni demaniali diventa urgente “uscire dal caos senza danneggiare il sistema turistico”.
“Se c’è una criticità evidente e marcata oggi”, nel mondo economico, “è quella degli esercizi commerciali. Dobbiamo aiutare tutti, ma anche avere la forza di dire che se c’è un euro in più, va dato soprattutto alla rete commerciale” dell’Emilia-Romagna, “che sta pagando il prezzo più elevato di tutti” in questa fase e non da oggi. Parola di Michele de Pascale, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, oggi arrivando al confronto con Confesercenti Emilia-Romagna, a Bologna, in vista delle elezioni di novembre. “È da vent’anni che dialogo con Confesercenti, conosco la loro serietà e competenza. Se fossi chiamato a governare” l’Emilia-Romagna, “il metodo resterà quello del confronto e della discussione”, premette de Pascale. Che continua quindi all’incontro coi commercianti: “Abbiamo alcuni temi da sviluppare insieme”, tra quelli cari non da oggi all’associazione, “come la legalità e la concorrenza sleale”. C’è anche il tema delle connessioni aeroportuali, su “un piano che per me riguarda tutti e quattro gli scali regionali”, conferma il candidato alle regionali, proprio per sviluppare più “incoming turistico, fondamentale” per il mondo del commercio.
In questa legislatura regionale c’è stata poi “una legge regionale importante sugli hub commerciali, su questo- promette de Pascale- dobbiamo andare avanti e spingere in termini di riqualificazione. Dobbiamo anche investire nella formazione del digitale del commercio”. Di più: “Serve- scandisce de Pascale- un’accelerata alla transizione digitale del suo tessuto: se nel secolo scorso è andato in sofferenza per la nascita delle grandi strutture di vendita, in questo secolo la questione è quella dell’online. Deve diventare un campo di gioco anche delle nostre piccole e medie imprese, non soltanto dei grandi player“, indica la rotta il candidato alla presidenza della Regione.
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