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In Valle d’Aosta pareggio tra autonomisti-Pd e centrodestra

In Valle d'Aosta la candidata di centrodestra Spelgatti ha totalizzato 18.509 voti, il 34,05% contro i 18.282 di Vesan, lista Vallée d'Aoste

Pubblicato:26-09-2022 09:16
Ultimo aggiornamento:26-09-2022 09:16

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AOSTA – Puntigliosa. Alle 3.33, quando arriva il risultato ufficiale del 151esimo seggio scrutinato, Nicoletta Spelgatti può festeggiare. La sua elezione è arrivata sul filo, per appena 227 voti, contro il rivale Patrik Vesan, dopo un lungo testa a testa che l’ha vista ampiamente in vantaggio a inizio spoglio, staccata per alcune ore per poi recuperare grazie ai voti dei paesi più grandi. Spelgatti, 51 anni, avvocata, leader regionale della Lega, già consigliera comunale di Aosta, presidente della Regione e oggi consigliera regionale, è la nuova senatrice valdostana. È la prima nella storia della “Petite patrie”. “Sono molto contenta- dice- perché quest’elezione è il frutto di un lavoro lungo, in una terra difficile”. Il vento nazionale, che ha virato con decisione verso destra, qui si è sentito? “Credo di no. La Valle d’Aosta è diversa, non c’è stato un grande traino nazionale. Ogni voto ce lo siamo guadagnato con un lungo lavoro sul territorio”.

Spelgatti, per la lista del Centrodestra unito (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Italia al Centro e Udc), ha totalizzato 18.509 voti, il 34,05%, contro i 18.282 (il 33,63%) di Vesan, lista Vallée d’Aoste, sostenuto dall’Union Valdôtaine, dall’Alliance Valdôtaine, da Vallée d’Aoste Unie-Mouv’, dalla Stella Alpina, dal Partito democratico, da Azione e da Italia viva. Terzo l’altro autonomista -che aveva rotto le trattative con la lista Vallée d’Aoste- Augusto Rollandin, già presidente della Regione e senatore, candidato solitario di Pour l’Autonomie, che ha raccolto 7.272 voti pari al 13,38%. Quarto posto per Daria Pulz (Valle d’Aosta Aperta, esperimento di sinistra con il Movimento 5 stelle) a 5.448 voti (10,02%). Alessandro Bichini (Italia sovrana e popolare) ha raccolto 1.569 voti (2,89%); Francesco Lucat (Unione popolare) 1.311 voti (2,41%); Giovanni Leray (Partito comunista italiano) 1.051 voti (1,93%); Larisa Bargan (Vita) 917 voti (1,69%). Le schede bianche sono state 1.840 (3,09%); quelle nulle 3.290 (5,53%).

Alla Camera dei deputati c’è stata la “rivincita” autonomista, con Franco Manes, architetto, 59 anni, sindaco di Doues e presidente del Consiglio degli enti locali, che ha fatto trionfare la lista Vallée d’Aoste contro Emily Rini (centrodestra) rimasta a quasi nove punti di distacco. Manes ha raccolto 20.763 voti (il 38,63%); Rini, coordinatrice regionale di Forza Italia, 16.016 (pari al 29,8%). “Sono dispiaciuto per Patrik, non ce l’ha fatta per pochissimi e per noi sarebbe stato un risultato storico in questa fase politica” dice Manes, quasi commosso. Non ha sfondato il candidato della Renaissance Valdôtaine, Giovanni Girardini, capogruppo del partito nel Consiglio comunale di Aosta, che si è fermato a 6.398 voti (11,9%), davanti a Erika Guichardaz (Vda Aperta), consigliera regionale del Progetto civico progressista che ha raccolto 5.841 voti (il 10,87%).


Le altre liste hanno raccolto meno del 5%: Loredana Ronc (Italia sovrana e popolare) ha avuto 2.302 voti (4,28%); Loredana De Rosa (Up) 1.375 voti (2,56%); Davide Ianni (Pci) 1.051 voti (1,96%). Le schede bianche sono state 2.229 (3,75%), le nulle 3.511 (5,9%).

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