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Cittadinanzattiva: “Tre asili nido su 5 non sono in regola con le certificazioni”

In Italia oltre 320.000 piccolissimi utenti per strutture che l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non contempla

Pubblicato:26-09-2019 09:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:45

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ROMA – Più di due nidi su cinque sono in regola con le certificazioni (di agibilità statica, presente nel 42%, rispetto al 26% delle scuole di altro ordine gradi; di agibilità igienico-sanitaria – 47%, vs 36%; di prevenzione incendi – 41%, vs 33%). I nidi sono stati interessati da interventi di manutenzione ordinaria in due casi su tre, rispetto al 27% delle altre scuole. Non brillano invece dal punto di vista della ‘sicurezza sismica’: solo il 15% ha effettuato le verifiche di vulnerabilità (rispetto al 29% degli altri istituti), appena il 4% è stato migliorato sismicamente (vs 9%), e ancor meno, il 2%, è stato del tutto adeguato sismicamente (vs 5%). Sono dati che emergono dall’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola, giunto alla sua diciassettesima edizione e presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva, alla presenza del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Il focus specifico di questa edizione, è dedicato agli asili nido, nasce dall’esigenza di sapere quali siano le condizioni dal punto di vista strutturale e di sicurezza interna degli asili nido italiani (11.027) frequentati da oltre 320.000 piccolissimi utenti, dal momento che l’Anagrafe dell’edilizia scolastica non li contempla, ad eccezione di pochissimi Comuni, che già li hanno forniti volontariamente. Nel corso della mattina è stato sottoscritto, dal ministro Fioramonti e dal segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, un Protocollo di intesa fra Cittadinanzattiva e Miur, finalizzato ad una progettazione congiunta per la promozione dell’educazione civica, della cultura della legalità, della sicurezza, dello sviluppo sostenibile, del benessere, dei corretti stili di vita e della cittadinanza attiva nelle scuole, attraverso specifici momenti formativi rivolti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. 

In generale emerge un grave ritardo nell’utilizzo dei fondi per la messa in sicurezza delle scuole. Sebbene siano al momento disponibili almeno 4 miliardi e mezzo, soltanto 1mld e 600mln circa sono stati effettivamente utilizzati o sono in fase avanzata di utilizzo. “Dallo stato di attuazione dei 15 principali filoni di finanziamento esaminati, emerge la quantità inusitata di passaggi tra i diversi enti e organismi di controllo e la farraginosità delle procedure per arrivare al loro effettivo utilizzo, spesso misurabile in anni- spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva- Oltre che di interventi di semplificazione dei meccanismi legati ai fondi, Comuni e Province hanno bisogno di supporto tecnico costante per aggiornare i dati, accedere ai bandi, progettare, appaltare e controllare gli interventi. Bene l’annuncio del ministro di istituire una task force con questi scopi. Chiediamo al Governo di esaminare al più presto la proposta di una legge quadro sulla sicurezza a scuola, depositata da Cittadinanzattiva e Save the Children, per intervenire su ambiti altrettanto importanti, quali le responsabilità e gli obblighi di Enti proprietari e Dirigenti scolastici, le linee guida per la costruzione di nuove scuole, il sostegno alle vittime di incidenti nelle scuole, gli spazi di partecipazione effettiva dei cittadini nelle costruzioni e ricostruzioni. Tra gli interventi prioritari, ci permettiamo anche di segnalare: l’ampliamento dei finanziamenti per completare le verifiche di vulnerabilità sismica in zona 1 e 2; le indagini diagnostiche di soffitti e solai da realizzare a tappeto almeno per gli edifici costruiti tra gli anni ’50 e ’70 per scongiurare nuovi crolli; il completamento ed il varo della nuova Anagrafe che attendiamo da anni”.


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