ROMA – La Corte costituzionale ha dichiarato illegittimo l’articolo 3, comma 1, del Decreto legislativo n.23/2015 sul contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, nella parte – non modificata dal successivo Decreto legge n.87/2018, cosiddetto ‘Decreto dignità’ – che determina in modo rigido l’indennità spettante al lavoratore ingiustificatamente licenziato. In particolare, spiega una nota della Consulta, la previsione di un’indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è, secondo la Corte, contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza e contrasta con il diritto e la tutela del lavoro sanciti dagli articoli 4 e 35 della Costituzione. Tutte le altre questioni relative ai licenziamenti sono state dichiarate inammissibili o infondate. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane.
ULTIMA ORA
- 25 / 02 : 18:27 : Covid, sono 19.886 i nuovi contagi. Le vittime 308
- 25 / 02 : 18:23 : Bologna arancione scuro: ecco cosa cambierà dal 27 febbraio
- 25 / 02 : 18:19 : VIDEO | Nucleare, Bardi: “Totale contrarietà al deposito nazionale in Basilicata”
- 25 / 02 : 18:02 : Vaccino, Farmindustria incontra il Mise: “Pronti a progetto pubblico-privato”
- 25 / 02 : 17:49 : Tg Politico Parlamentare, edizione del 25 febbraio 2021
Jobs act, Consulta: “Illegittimo il criterio d’indennità di licenziamento”

- Redazione
- redazioneweb@agenziadire.com
- 26 Settembre 2018
- Canali, Politica
Indennità crescente in ragione della sola anzianità di servizio del lavoratore è contraria ai principi di ragionevolezza e di uguaglianza
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print
Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su whatsapp
Condividi su email
Condividi su print