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Coldiretti, il commercio al dettaglio soffre ma è boom dei mercati contadini

Coldiretti, Moncalvo: “Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio"

Pubblicato:26-09-2016 09:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:06

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mercato_agricoloROMA – Soffrono le vendite del dettaglio tradizionale soprattutto nei piccoli negozi, ma cresce il commercio ambulante con il boom dei mercati di vendita diretta del contadino dove hanno fatto la spesa più di 4 italiani su 10 (43%) nel 2016 con un aumento record del 55% negli ultimi 5 anni, in netta controtendenza. Così la Coldiretti dall’indagine su dati Ipr marketing a commento dei dati Istat sul commercio al dettaglio nel luglio 2016 che risultano in calo sia dal punto di vista congiunturale che tendenziale. Soprattutto a seguito delle performance durante l’estate, al contrario, continuano a crescere gli acquisti diretti dal produttore grazie all’attenzione per il benessere e per la salute, ma anche alla sostenibilità ambientale e alla volontà di difendere e valorizzare l’economia e l’occupazione del proprio territorio.

L’83% degli italiani considera l’acquisto di prodotti alimentari, direttamente nei mercati degli agricoltori, sicuro con una percentuale che è superiore del 23% rispetto ai supermercati e del 15% rispetto al dettaglio tradizionale. Non è un caso che l’81% degli italiani se fosse libero di scegliere preferirebbe comperare la frutta direttamente dagli agricoltori e l’88% degli italiani vorrebbe avere un mercato vicino a casa per avere più possibilità di scelta ed acquisto. I mercati degli agricoltori vengono scelti per trovare prodotti locali del territorio, cosiddetti a chilometri zero, messi in vendita direttamente dall’agricoltore nel rispetto della stagionalità dei prodotti in alternativa ai cibi che devono percorrere lunghe distanze con le emissioni in atmosfera dovute alla combustione di benzina e gasolio.

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Gli effetti positivi per i consumatori si fanno sentire anche sugli sprechi che vengono ridotti per la maggiore freschezza della frutta e verdura in vendita che dura anche una settimana in più, non dovendo rimanere per tanto tempo in viaggio. Oltre a ciò nei mercati dei contadini è possibile trovare specialità del passato a rischio di estinzione che sono state salvate grazie all’importante azione di recupero degli agricoltori e che non trovano spazi nei normali canali di vendita dove prevalgono rigidi criteri dettati dalla necessità di standardizzazione e di grandi quantità offerte. L’Italia ha conquistato in pochi anni la leadership mondiale nei mercati contadini davanti agli Usa e Francia con la più vasta rete di vendita diretta degli agricoltori organizzata con proprio marchio del mondo grazie alla Fondazione Campagna Amica alla quale fanno riferimento oggi quasi ventimila agricoltori ed è ora presieduta da Carlo Petrini, Ambasciatore speciale della Fao in Europa per “Fame Zero”.

“Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circonda, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale. Si tratta di una responsabilità sociale che si è diffusa tra i cittadini nel tempo della crisi con la crescita ai mercati contadini che in Italia che sono diventati non solo luogo di consumo ma anche momenti di educazione, socializzazione, cultura e solidarietà”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.

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