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Casa Bologna, Ape-Confedilizia: Per investire sulla seconda meglio l’estero – VIDEO

Comprare casa per investire? Meglio lontano: negli Stati Uniti, in Francia e Spagna, in Gran Bretagna, in Germania, ma anche nella Riviera romagnola o nelle Dolomiti. Una seconda casa, insomma, da affittare o da usare per le vacanze.

Pubblicato:26-09-2015 09:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:34

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BOLOGNA – Comprare casa per investire? Meglio lontano: negli Stati Uniti, in Francia e Spagna, in Gran Bretagna, in Germania, ma anche nella Riviera romagnola o nelle Dolomiti. Una seconda casa, insomma, da affittare o da usare per le vacanze. E’ una tendenza che ha fatto capolino da qualche anno sotto le Due Torri, e non solo. I dati, seppur parziali, del Centro studi e statistica di Ape-Confedilizia del primo semestre 2015 vedono i bolognesi acquistare appartamenti negli Usa (5,6% del totale dei trasferimenti immobiliari), Francia (3,8%), Spagna (2,2%), Germania (1%), Gran Bretagna (0,8%), Olanda (0,4%).

In generale, a parte il sempreverde interesse per gli Stati Uniti, i notai esteri in contatto con l’associazione dei proprietari, per quanto riguarda la Germania parlano di una preferenza per Lipsia, Dresda, Dortmund, Duesseldorf e di un calo, invece, su Berlino. Passando al Regno Unito, Londra conserva una certa appetibilità e ultimamente si nota un crescente interesse per gli immobili commerciali. A spiegarlo è il solicitor Alessandro Gaglione, che proprio nella capitale britannica si occupa di transazioni immobiliari. Qui, visto che il mercato è sempre vivace e che non ha visto flessioni, gli italiani continuano ad acquistare, sia per viverci sia per fare un investimento. Affittare, infatti, è sempre molto semplice e, non a caso, gli italiani sono i primi tra gli stranieri per transazioni negli appartamenti di medio livello. Quanto alla Spagna, potrebbe essere la meta ideale per chi cerca un “buen retiro” in vista della pensione.

Tra scarsità di risorse, timore di tasse molto alte e incertezza sui rendimenti, i bolognesi e gli italiani, già a partire dal 2003, ma sempre di più con la crisi, hanno cambiato il modo di investire a livello immobiliare, spiega il notaio Rita Merone. Negli anni Settanta, per esempio, i bolognesi compravano case o anche capannoni, specialmente al Centergross, proprio nella prospettiva di avere un rendimento. Oggi, invece, se comprano in città, lo fanno per i familiari, altrimenti si rivolgono altrove.


Dalle informazioni raccolte dai colleghi che operano in altri Paesi, Merone ha potuto notare che gli acquisti di immobili all’estero da parte dei bolognesi sono partiti nei primi anni 2000. Questo anche se oggi, molti di quelli che lo hanno fatto con un mutuo si trovano in difficoltà. Sia per il debito contratto con le banche, sia perché la tassazione sulla casa, anche all’estero, pesa. E allora, l’altro trend è cercare un appartamento in montagna o nella Riviera adriatica, proprio perché, se non viene affittato, può sempre essere utilizzato per le vacanze.

Per la presidente di Ape-Confedilizia, Elisabetta Brunelli Monzani, “questo cambiamento nelle scelte ha due nomi: crisi e, senza alcun dubbio, tassazione troppo alta sugli immobili. Ora che il premier Matteo Renzi ha dichiarato che il prossimo 16 dicembre si terranno ‘i funerali’ per l’Imu e la Tasi, Ape-Confedilizia ha intenzione di vigivigilare perché questo accada e non crei, però, altri balzelli che gravino sui proprietari. Ecco perché, domani, alle 16 alla Festa del condominio indiremo una festa per la liberazione fiscale, tax Freedom Day”, conclude.

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