NEWS:

G20, Casellati: “Pronta a fare la mia parte per i diritti delle donne afghane”

"Sono certa che il contributo della Conferenza ministeriale G20 indicherà la giusta direzione"

Pubblicato:26-08-2021 15:04
Ultimo aggiornamento:26-08-2021 15:04
Autore:

casellati_presidente_senato
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Gentile ministro, desidero rivolgerle il più sentito ringraziamento per l’invito a partecipare alla Conferenza ministeriale G20 dedicata all’empowerment femminile.
Mi riconosco pienamente nelle sue considerazioni sulla necessità di fare perno sulle donne, sul loro talento e sul loro coraggio. Come ho sostenuto anche aprendo il G20 sulle donne, includere la prospettiva di genere nelle strategie e nei piani operativi post-pandemia significa dare slancio alla ripresa economica e sociale dei nostri Paesi”. Così la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, scrive in una missiva di saluto alla ministra alle Pari opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti in merito alla conferenza ministeriale del G20 di oggi di Santa Margherita Ligure dedicata all’empowerment femminile.

LEGGI ANCHE: G20 delle donne, Bonetti: “In Afghanistan violenze e abusi, oggi vertice”

Draghi: “Il G20 faccia il possibile per garantire la libertà delle donne afghane”


“C’è un’altra emergenza- continua Casellati- che è sotto gli occhi di tutti in queste ore, e vede come protagoniste le donne. Inaccettabili violenze sono perpetrate su di loro in quanto donne a Kabul e nel resto dell’Afghanistan. C’è una intera generazione di giovani afghane cresciute libere, le cui madri hanno combattuto per vedere riconosciuti i propri diritti e sono, oggi, parlamentari, dirigenti, insegnanti, imprenditrici, artiste, scrittrici, sportive, lavoratrici in ogni settore della vita civile. Le donne afghane non potranno mai rassegnarsi a perdere quei diritti, fondamentali, senza i quali non può esserci pace. Perché non c’è pace senza rispetto dei diritti”.

“La domanda che dolorosamente mi pongo- prosegue Casellati nella sua missiva alla ministra Bonetti- è questa: che cosa possiamo fare noi, oggi, per le donne afghane? Sappiamo che cosa ci chiedono: di non essere lasciate sole. Non si tratta soltanto di aiutarle a fuggire. Si tratta anche di aiutarle a resistere. Ad affrontare i prossimi giorni, le prossime settimane. Il futuro. Mi ha profondamente colpito l’appello di una mia collega del Parlamento afghano che con determinazione ha rivendicato la scelta di rimanere in Afghanistan, accanto al suo popolo, a rischio della vita. Il coraggio è il contrario dell’incoscienza. E questa donna è un esempio di coraggio al massimo grado di consapevolezza. Quanto a me, darò tutto l’appoggio possibile, pubblicamente e personalmente, alle mie colleghe parlamentari e alle donne che in Afghanistan hanno scelto di fare politica, spesso come prosecuzione e coronamento di un lungo attivismo. La loro battaglia è per tutti, perché la libertà di un Paese si misura sulla libertà e sui progressi sociali delle sue donne”.

“In quanto Presidente del Senato- prosegue la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati- posso assicurare che daremo tutto l’appoggio possibile, in particolare, alle nostre colleghe parlamentari e alle donne che in Afghanistan hanno scelto di fare politica, spesso come prosecuzione e coronamento di un lungo attivismo. La loro battaglia è per tutti, perché la libertà di un Paese si misura sulla libertà e sui progressi sociali delle sue donne. Per questo è urgente e necessaria una presa di posizione univoca della comunità internazionale, chiara nei principi e netta nella condanna di qualsiasi violazione dei diritti, in particolare di quelli di genere. E che costituisca la base di un’azione concreta degli organismi internazionali, dei singoli Stati, delle associazioni di cittadini e dei media”, aggiunge.

E conclude: “Sono certa che il contributo della Conferenza ministeriale G20 promossa dal ministro Elena Bonetti potrà, grazie al confronto su scala globale, indicare la giusta direzione e proporre le soluzioni atte a garantire il sostegno necessario alle donne afghane. L’immenso lavoro svolto in circa vent’anni dai nostri militari e dal mondo della cooperazione e dell’associazionismo nazionale e internazionale deve poter continuare a produrre i suoi frutti anche e soprattutto nel periodo buio che ci aspetta”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it