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Condannato per stupro e confermato presidente di Cotrab Basilicata, l’assessore lo difende: “No a valutazioni morali”

La petizione per la destituzione lanciata dal movimento 'Dalla stessa parte' supera intanto le 17 mila firme

Pubblicato:26-08-2020 17:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:48
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ROMA – Ha superato le 17mila firme la petizione lanciata dal movimento ‘Dalla stessa parte’ sulla piattaforma change.org per chiedere che il presidente del Cotrab (Consorzio trasporti Basilicata) venga destituito. Giulio Ferrara, come riporta il testo che accompagna la petizione, e’ stato condannato in via definitiva per violenza sessuale su una dipendente “abusando di relazioni di ufficio e di autorita’”.

I fatti risalgono al 2009, quando l’uomo era a capo della Sita in Basilicata, mentre la condanna in Cassazione e’ arrivata a settembre 2019. La riconferma a presidente Cotrab, votata dalle aziende che costituiscono il consorzio, tra cui la stessa Sita, risale al 20 agosto scorso. Con la petizione si chiede anche l’intervento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, delle ministre Paola De Micheli ed Elena Bonetti e dell’assessora regionale alla Mobilita’ Donatella Merra.

La prima denuncia sul silenzio delle istituzioni in merito alla vicenda e’ stata lanciata alla Dire dall’avvocata potentina Cristiana Coviello. Sono quindi seguite la petizione e una serie di interventi dal mondo associativo e istituzionale, dalla rete D.i.Re all’associazione Telefono Donna, dalla Commissione regionale pari opportunita’ alla Consigliera regionale della Basilicata, Ivana Pipponzi, che ha interpellato l’Ispettorato del lavoro affinche’ la vittima venga tutelata ed ha diffidato Cotrab e Sita. Ferma condanna e’ stata espressa anche dal coordinamento donne di Cgil, Cisl e Uil Basilicata.


CASO COTRAB, VINELLA (SITA SUD): FATTO PERSONALE, NULLA DA DICHIARARE

“Non ho nulla di dichiarare, sono cose che riguardano la persona fisica e non la persona giuridica. Non so perche’ si stia enfatizzando una cosa che ha del personale, le societa’ non c’entrano assolutamente nulla“. Cosi’, contattato telefonicamente dalla Dire, il presidente e amministratore delegato di Sita Sud Giuseppe Vinella sul caso della nomina di Giulio Ferrara a presidente del Cotrab (Consorzio trasporti Basilicata). Una carica riconfermata dalle aziende che aderiscono al consorzio, tra cui Sita Sud, il cui referente per la Basilicata e’ lo stesso Ferrara.

CASO COTRAB, MERRA: ULTIMA A DOVER INTERVENIRE SU FERRARA

“L’assessore, seppure donna, libera e consapevole, e’ l’ultima a dover intervenire sulla questione Ferrara: il rischio e’ quello di trasformare gli sforzi immani fatti per la comunita’ lucana in un attrito o in una disfida personale“. È quanto afferma in una nota l’assessora alle Infrastrutture e mobilita’ della Regione Basilicata, Donatella Merra, in riferimento alla richiesta, che arriva da piu’ parti, di esprimere una posizione rispetto alla riconferma al vertice del consorzio Cotrab dell’attuale presidente Giulio Ferrara, avvenuta dopo una condanna della Cassazione per violenze sessuali su una sua dipendente in qualita’ di presidente dell’azienda di trasporti Sita per la Basilicata.

“Le aziende che compongono il Cotrab sono tutte lucane, ad eccezione della Sita – ha aggiunto Merra – a loro non sfuggono di certo gli sforzi e le sollecitazioni dell’assessore: sollecitazioni che non possono toccare, per il ruolo ricoperto, la dimensione etica e morale, ma devono riguardare la sola dimensione della lealta’ nei confronti di autisti e operatori, la conoscenza di un settore e di come questo si e’, o non si e’, fino a questo momento sostenuto”.

Per Merra, dunque, “sono le aziende che decidono in piena coscienza”. Da qui la decisione di non lanciarsi “in valutazioni di natura etica e morale, scostandosi dal suo ruolo in questo momento cosi’ delicato e per un servizio cosi’ fondamentale”. Secondo l’assessora regionale, “avallare posizioni, sebbene assolutamente vicine alla sua piu’ profonda sensibilita’ ma che nulla hanno a che fare con il ruolo della istituzione che rappresenta, non giova alla risoluzione di un annoso problema come quello del trasporto”.

“Lascio – ha concluso Merra – la questione etica e morale alla competenza di chi, nell’esercizio delle proprie funzioni e’ deputato a valutarla. Conservo per me un altro nodo, non meno insidioso da sciogliere: dare finalmente a questa regione un servizio di trasporto consono al territorio e a chi lo vive“.

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