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E’ morto John McCain, l’eroe del Vietnam nemico di Trump

Sconfitto a 81 anni da un tumore al cervello. Il senatore repubblicano sfidò Obama nel 2008 e su Trump disse: "Non lo voglio al mio funerale"

Pubblicato:26-08-2018 12:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:29
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ROMA – John McCain si è arreso, sconfitto all’età di 81 anni da un tumore al cervello. Il senatore repubblicano, candidato alle presidenziali Usa contro Barack Obama nel 2008, è morto questa notte al termine di una malattia durata oltre un anno.

Eroe della guerra del Vietnam, John McCain era un Repubblicano alla vecchia maniera: nei suoi attacchi, durissimi, alle scelte politiche di Obama non ebbe mai un cedimento verso le numerose ‘fake news’ diffuse contro il Presidente da molti esponenti del suo partito.

Ma a far discutere è stato senza dubbio il suo rapporto con l’attuale presidente, Donald Trump: “Non voglio che venga al mio funerale”, disse il senatore classe 1936, non celando mai il disprezzo per un esponente del proprio partito al quale aveva negato l’endorsment nelle presidenziali del 2016. La risposta dell’inquilino della Casa Bianca non tardò: “Ma quale eroe di guerra, gli eroi sono quelli che non si fanno catturare”.


Con Donald Trump lo scontro è stato continuo: nonostante la cicatrice ben in vista per la recente operazione, McCain fu determinante per la bocciatura della riforma sanitaria voluta dal Tycoon, senza risparmiare aspre critiche sul rapporto dell’attuale Presidente con Mosca, arrivando a definire “una vergogna” l’incontro a Helsinky tra Trump e Putin.

Nonostante questo rapporto burrascoso, Trump ha deciso di rendere omaggio all’avversario con un tweet rivolto alla sua famiglia.

My deepest sympathies and respect go out to the family of Senator John McCain. Our hearts and prayers are with you!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 26 agosto 2018

MCCAIN, DALLA PRIGIONIA IN VIETNAM ALLA POLITICA

John Sidney McCain III venne fatto prigioniero dai Vietcong nel 1967, dopo che il suo aereo fu abbattuto sui cieli di Hanoi. La prigionia durò sei anni, di cui due in isolamento.

Le torture subite lasciarono il segno sul suo corpo: il volto provato e la menomazione alle braccia, che non riusciva più ad alzare completamente, furono viste come delle medaglie quando, al suo ritorno in patria nel 1973, fu insignito delle più alte onoreficenze dello stato.

L’ingresso in politica arriva nel 1982, quando viene eletto deputato. Dal 1987 sedeva al Senato, dove verrà unanimemente riconosciuto come una delle personalità più importanti, oneste e autonome del partito Repubblica

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