ROMA – In poco più di un anno il conflitto armato in corso nel Paese dell’Africa ha costretto oltre nove milioni di persone a lasciare le proprie case. A chiedere un cessate il fuoco e negoziati di pace sono ora anche i capi di Stato e di governo del G7. Ma cosa si può effettivamente fare? E quali sono le necessità a Khartoum e nelle altre zone abitate da civili dove si sta combattendo? A rispondere anche Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, suor Ruth del Pilar Mora, consigliera per le missioni delle Figlie di Maria ausiliatrice, e Vittorio Oppizzi, responsabile progetti in Sudan per Medici senza frontiere.







