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Dazi, accordo Trump-Juncker: zero barriere per nuova fase Usa-Europa

Rapporto commerciale bilaterale da un trilione di dollari

Pubblicato:26-07-2018 09:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:25
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ROMA – “Una nuova fase nel rapporto tra Stati Uniti e Unione Europea” è quella che si è aperta con l’incontro tra il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e il presidente americano Donald Trump alla Casa Bianca ieri, 25 luglio. Sarà “una fase di stretta amicizia, di forti relazioni commerciali, in cui entrambi vinceremo, di migliore collaborazione per la sicurezza globale e la prosperità e di lotta congiunta contro il terrorismo”, si legge nella dichiarazione congiunta che mette nero su banco i punti della nuova agenda comune. Oggi Ue e Usa insieme significa 830 milioni di cittadini, oltre il 50% del Pil mondiale e un rapporto commerciale bilaterale da un trilione di dollari: “Se collaboriamo, possiamo rendere il nostro pianeta un posto migliore, più sicuro e più prospero” dicono i due leader che concordi nell’obiettivo di “rafforzare ulteriormente questo rapporto commerciale a vantaggio di tutti i cittadini americani ed europei” hanno deciso di lavorare verso “zero tariffe, zero barriere commerciali non tariffarie e zero sussidi sui beni industriali che non siano le auto”, oltre che verso la riduzione degli ostacoli e l’incremento del commercio nel settore dei servizi, prodotti chimici, prodotti farmaceutici, prodotti medici e soia. Altro punto concordato riguarda l’energia e il “rafforzamento della cooperazione strategica” che significa l’impegno dell’Ue di “importare più gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa per diversificare il proprio approvvigionamento energetico”, spiega la dichiarazione. Terzo risultato raggiunto, la decisione di “avviare uno stretto dialogo sugli standard al fine di facilitare gli scambi, ridurre gli ostacoli burocratici e tagliare i costi”.

Juncker e Trump hanno anche deciso di “unire le forze per proteggere meglio le compagnie americane ed europee dalle pratiche commerciali sleali globali” (furto di proprietà intellettuale, trasferimento forzato di tecnologia, sovvenzioni industriali, distorsioni create da imprese statali e sovraccapacità) e di lavorare insieme alla riforma dell’Omc. Per fare tutto ciò, i due leader metteranno in piedi un “gruppo di lavoro esecutivo” formato dai loro “più stretti consulenti” e nel frattempo individueranno “misure a breve termine per facilitare gli scambi commerciali e valutare le misure tariffarie esistenti”. I due leader si sono impegnati a “non andare contro lo spirito di questo accordo” mentre si lavora su questa agenda “a meno che una delle parti non rompa i negoziati”. E proprio nell’ultima frase della dichiarazione c’è ancora l’impegno a “risolvere le questioni tariffarie su acciaio e alluminio e le misure di ritorsione”.

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