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Da Berlino impegni per 2 miliardi di dollari a sostegno delle riforme in Sudan

All'incontro promosso da Ue, Germania e Onu partecipano 40 paesi

Pubblicato:26-06-2020 08:24
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:33

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ROMA – Gli aiuti economici sono condizionati ai progressi verso “un sistema politico democratico“: questo il principio che ha segnato a Berlino una riunione culminata con impegni di sostegno al Sudan per oltre due miliardi di dollari. All’appuntamento, convocato su iniziativa di Unione Europea, Germania e Nazioni Unite, hanno partecipato ieri i rappresentanti di una quarantina di Paesi. Al centro i rapporti con l’esecutivo entrato in carica a Khartoum nell’agosto 2019, dopo la rivolta popolare che aveva costretto il presidente-generale Omar Al-Bashir a lasciare la guida del Sudan dopo 30 anni. Agli impegni annunciati dai Paesi, per circa un miliardo e 800 milioni, vanno aggiunti 400 milioni di sovvenzioni indirette promesse dalla Banca mondiale. In evidenza la necessità di sostenere il primo ministro Abdalla Hamdok in un processo di riforme politiche frenato da inflazione e debito pubblico. Il principio, per un Paese che resta guidato da un Consiglio militare di transizione, presiediuto dal generale Abdel Fattah Abdelrahman Burhan, è che “l’aiuto finanziario è fondato strettamente ai progressi per la creazione di un sistema politico democratico e civile”.

DEL RE: “L’ITALIA RAFFORZA IL SOSTEGNO FINANZIARIO AL SUDAN, PER LE RIFORME”

La viceministra Emanuela Del Re ha partecipato nella giornata odierna alla Conferenza ministeriale Sudan Partnership in formato virtuale, assieme ai principali Paesi ed organizzazioni internazionali membri del Group of Friends of Sudan, che sostengono il Paese africano nell’attuale processo di riforme democratiche ed economiche. Nel corso del suo intervento, la viceministra ha ribadito la forte vicinanza al popolo sudanese, testimoniata da un lato dalla presenza pluridecennale della nostra Cooperazione allo sviluppo, attiva in particolare nei settori della salute, della sicurezza alimentare e dell’educazione; dall’altro da un ravvivato dialogo politico con le autorità sudanesi.

“L’Italia rafforza il proprio livello di sostegno finanziario al Sudan e appoggia con decisione la transizione democratica e le riforme economiche lanciate dal primo ministro Hamdok, nella convinzione che un Sudan stabile ed economicamente in salute potrà giocare un ruolo di primo piano per la stabilizzazione di aree prioritarie come il Corno d’Africa ed il Sahel”, ha commentato la viceministra.


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