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VIDEO | Zambia, Mirriam Banda Chisamba: “Dal Fondo Globale benefici per la salute di tutti”

È stato presentato al Senato della Repubblica il documento 'Manteniamo la promessa. Il tempo è adesso' con cui Aidos, il Network italiano salute globale e Action hanno chiesto per il Fondo Globale più risorse economiche

Pubblicato:26-06-2019 14:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 15:27
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ROMA – Quattro miliardi di dollari all’anno dal 2002 ad oggi; oltre 27 milioni di vite salvate e la riduzione di un terzo delle morti per Aids, Tbc e malaria. Solo nel 2017 17,5 milioni di persone hanno ricevuto la terapia antiretrovirale contro l’Hiv, 5 milioni di persone affette da Tbc sono state curate e sono state distribuite 197 milioni di zanzariere per la prevenzione dalla malaria. Sono questi i numeri del Fondo Globale, nato per la lotta contro queste tre epidemie, la cui estinzione rientra negli obiettivi dell’Agenda 2030. E’ stato presentato al Senato della Repubblica il documento ‘Manteniamo la promessa. Il tempo è adesso’ con cui Aidos (Associazione Donne per lo Sviluppo), il Network italiano salute globale e Action (Global Health Advocacy Partnership) hanno chiesto per il Fondo più risorse economiche “perchè il 2030 è vicino”.

A lanciare un vero e proprio appello, intervistata dall’agenzia Dire, con i “ringraziamenti all’Italia per quanto fatto finora”, è Mirriam Banda Chisamba, mamma, ostetrica e infermiera che con la sua clinica lavora in Zambia, nell’area rurale di Katete District. “Le persone nella zona in cui opero, nell’area rurale al Kafumbwe Rural Health Centre di Katete District, sono ormai preparate a prevenire la malaria perchè abbiamo dato loro strumenti e nozioni per farlo, come ad esempio dormire sempre sotto le zanzariere, usare repellenti, chiudere le finestre, evitare acqua stagnante intorno alla casa. Il nostro team fornisce tutte le informazioni sulla malaria e abbiamo un programma speciale per le donne incinte, alle quali viene data una terapia preventiva, e per i bambini prima dei cinque anni che sono le categorie più deboli”.


E’ un resoconto fatto di piccoli gesti quotidiani, abitudini di vita, ma anche strumenti e strutture adeguate quello che Mirriam descrive nel suo lavoro di ogni giorno contro l’epidemia della malaria che piega, ancora senza rimedio, un gigante come l’Africa. Un lavoro che è stato possibile grazie al supporto del Fondo Globale. Non sono soltanto gli effetti fisici della patologia quelli che lascia la malaria: “Ci sono una serie di complicazioni che non riguardano strettamente il decorso clinico della patologia. Con una mamma che si ammala– spiega Mirriam- s’indebolisce tutta una famiglia; i bambini che si ammalano non andranno a scuola e perderanno lezioni ed esami e nelle zone rurali, dove madre e padre lavorano la terra, se i genitori si ammalano la produzione si abbasserà” e quella famiglia diventerà povera.

L’aspetto terapeutico della gestione della malaria è tutto legato al tempo e alla diagnosi precoce. Spiega Mirriam: “Il vero problema è quando la malaria non viene identificata e trattata precocemente, così sorgono complicazioni ed è così che puo’ diventare fatale. In questi casi alcune persone possono sviluppare anemia, in altri puo’ degenerare in malaria cerebrale“.

La vita professionale di Mirriam Banda Chisamba è legata in profondità alla sua vita di donna e di madre. Ha sofferto di malaria più volte nella sua vita e ha rischiato di perdere una figlia. “Oggi ha 20 anni e ne aveva 5 quando rischiò di morire di malaria. I bambini sono una categoria vulnerabile, anche perchè spesso è difficile che seguano con scrupolo le precauzioni di prevenzione, come ad esempio dormire sotto le zanzariere. Mia figlia sviluppò una febbre molto molto alta, vomito, una forte sofferenza addominale. Si ammalò gravemente. Ho avuto fortunatamente facilità di accesso ai test, alle terapie, alle strutture e così si è salvata. Le mamme che non hanno queste opportunità, che vivono magari chilometri e chilometri dai centri, perdono i loro figli. Quando in Zambia non c’era il supporto del Fondo Globale la situazione era peggiore ed era difficile gestire la malaria: dalle zanzariere, ai test, alle terapie”.

Descrive con esattezza come la situazione nello Zambia sia cambiata da quando c’è il Fondo Globale che “supporta le organizzazioni locali, finanzia alcuni ospedali dello Zambia, ha messo a disposizione strutture. Altri aiuti vanno dai prodotti, alle zanzariere, ai kit con i test e alle campagne di educazione. Le persone vengono in questo modo prese in carico dal momento della diagnosi, alla somministrazione della terapia fino alla gestione delle eventuali complicazioni nelle strutture”. Per questo Mirriam lancia un appello ai Paesi che come l’Italia finanziano il Fondo Globale: “Ho sofferto tante volte di malaria e so cosa significa nella vita delle persone. Ringrazio l’Italia per quanto ha fatto e mi auguro si incrementino i fondi per il prossimo biennio. Il beneficio è di tutti: se io soffro di tubercolosi posso diventare un vettore e trasmetterlo”.

E’ anche questo il messaggio che questa donna, campionessa della salute nel suo Paese, lascia all’Italia e ai governi che finanziano il Fondo Globale: “Sconfiggere Tbc, Hiv e malaria è un bene per la salute di tutti“.

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