ROMA – La Corte suprema degli Stati Uniti ha votato a favore del cosiddetto “travel ban”, la legge che impedisce l’ingresso negli Usa a persone provenienti da Iran, Libia, Somalia, Siria e Yemen e prevede divieti parziali anche per chi è originario di Corea del Nord e Venezuela. Il provvedimento, fortemente voluto dall’amministrazione Trump, è stato bloccato da diversi tribunali federali poiché giudicato “incostituzionale”. Inoltre ha alimentato forti polemiche nell’opinione pubblica, con varie organizzazioni dal basso che hanno accusato la norma di essere “discriminatoria” e lesiva del diritto delle persone di ottenere protezione internazionale.
Come riferisce la stampa americana, cinque giudici su nove della Corte hanno accolto le motivazioni presentate dal governo, secondo cui il divieto di ingresso rientra nelle prerogative del presidente degli Stati Uniti di “determinare la politica di sicurezza nazionale“. La Corte suprema, sebbene non si fosse ancora pronunciata sulla costituzionalità del provvedimento, ne aveva concesso l’entrata in vigore già a dicembre.
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La Corte Suprema Usa dalla parte di Trump: “Travel ban è costituzionale”

- Alessandra Fabbretti
- a.fabbretti@agenziadire.com
- 26 Giugno 2018
- Mondo
Giudici su divieto ingresso da Iran, Libia, Somalia, Siria, Yemen
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