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Editoria, Crimi: “Utile scambio informazioni tra Google ed editori”

Crimi: "Informazione va regolata, non soppressa, ma guidata dall’interno"

Pubblicato:26-06-2018 12:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:18
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ROMA – ‘(In)formare in digitale. Verso una relazione costruttiva per l’editoria’ è il tema del convegno ospitato questa mattina dalla Coffee House di Palazzo Colonna. Ad aprire la conferenza il sottosegretario di Stato con delega all’Editoria Vito Crimi: “Credo sia essenziale per chi fa impresa conoscere diritti e doveri da assolvere nell’area di interesse. Negli ultimi decenni abbiamo assistito a tanti cambiamenti da compensare le grandi rivoluzioni tecnologiche dei secoli scorsi. L’errore che le istituzioni hanno commesso fino ad oggi- continua- è quello di aver considerato l’avvento della Rete, con tutto ciò che ne consegue, con una certa miopia, senza prendere coscienza immediatamente dell’enorme portata dell’evento. L’informazione va regolata, non soppressa, ma guidata dall’interno“. Già da giugno 2016, tra la Fieg- Federazione Italiana Editori Giornali- e Google, è stato siglato un accordo di collaborazione strategica con l’obiettivo di promuovere, nell’era del digitale, un approccio innovativo per la stampa italiana.

I temi su cui verte la collaborazione sono quattro: area mobile e video, analytics, strumenti di tutela del diritto d’autore, formazione e condivisione di know-how, che vengono gestiti attraverso le attività e i corsi del Digital Lab@FIEG. A questo proposito Maurizio Costa, Presidente FIEG ha dichiarato: “Partecipazione e autoregolamentazione, di cui ha già parlato il sottosegretario Crimi, sono i due perni fondamentali su cui si è basata questa collaborazione tra FIEG e Google. Nonostante l’impegno e i progetti realizzati, la situazione attuale è ancora fortemente sbilanciata; nel settore dell’informazione online i ricavi sono precipitati del 50% tra il 2007 e il 2017. Google si è dichiarata subito disponibile a dialogare con noi, ma non abbiamo riscontrato lo stesso successo con altri interlocutori, ad esempio Facebook. Un altro punto focale derivante da questa collaborazione- aggiunge- per gli editori, è la possibilità di disporre dei dati degli utenti e dei lettori. Credo sia solo attraverso il confronto e la realizzazione di progetti concreti, come l’abbonamento alle testate online, o il pensare a un network di pubblicità premium per gli editori che pubblicano contenuti di qualità, che si potrà arrivare a gestire la situazione nel modo giusto”.

“Questo accordo- ha aggiunto Carlo D’Asaro Biondo, Presidente Emea partenerships Google- che serve innanzitutto a far percepire agli operatori della stampa dei validi business model, si basa su tre pilastri: Sostenere i ricavi di abbonamento, regolamentare Il Copyright, vietare la presenza della pubblicità su siti che operano fuori dalla legalità. Sono fiero di fare questo lavoro- conclude- e lo porterò avanti con la massima serietà”. Dopo due anni, il progetto ha già portato a un consistente risultato, confermato dai numeri: – Il focus sulla distribuzione dei contenuti editoriali via mobile ha portato all’uso dell’edicola digitale di Google News da parte di 83 edizioni di 22 editori; – Sono state create più di 180 sessioni di formazione per quanto riguarda gli strumenti analytics, lavoro che ha coinvolto oltre 800 rappresentanti di 22 editori; – Per quanto riguarda la formazione su tutela dei diritti e innovazione, quasi 2000 giornalisti hanno ricevuto la preparazione adeguata con oltre 70 corsi di formazione; – Più di 140 rappresentanti di editori hanno partecipato alla Digital Transformation Academy, evento organizzato con Talen Garden e che si è rivelato un successo; – Oltre il 70% degli editori FIEG usano la piattaforma Trusted Copyright Removal Program di Google per proteggere i propri contenuti online.


CRIMI: “UTILE SCAMBIO INFORMAZIONI TRA GOOGLE ED EDITORI”

“Non c’è solo la monetizzazione del contenuto e del diritto ma uno scambio di informazioni strategiche“. Così il sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi, intervenendo al convegno ‘(In)Formare in digitale – Verso una relazione costruttiva per l’editoria’, osservando che “oggi un editore conosce poco dei comportamenti dei suoi lettori. Invece probabilmente Google, ma vale anche per le altre piattaforme, conosce tanto del comportamento nell’ambito della lettura delle notizie dell’utente”. Per Crimi “questo scambio di informazioni ha un valore che oggi non è economicamente quantificato, ma ha un valore, credo che questo scambio di informazioni sia forse il miglior valore aggiunto che possa essere fornito agli editori”.

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