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“Il Consiglio regionale sardo lavori di più”. Bufera sul presidente Pais

Le opposizioni attaccano: "L'attività è bloccata dalla maggioranza che non chiude il rimpasto". La difesa di Pais: "È mio dovere stimolare il Consiglio"

Pubblicato:26-05-2022 17:10
Ultimo aggiornamento:27-05-2022 11:48
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CAGLIARI – “Il Consiglio regionale deve lavorare di più, niente scuse”. È bufera politica in Sardegna, dopo la lettera del presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, inviata due giorni fa ai capigruppo e presidenti delle commissioni, nella quale il numero uno dell’assemblea – lamentando la scarsa attività consiliare – ha strigliato gli onorevoli, di ogni schieramento, invitandoli con responsabilità a “produrre” di più.

“In occasione delle ultime sedute dell’aula – scrive Pais – è stata ripetutamente richiamata l’attenzione sullo scarso numero di atti esitati negli ultimi mesi da parte delle commissioni e dell’assemblea. Mi preme sottolineare che l’intensità dei lavori di un’assemblea rappresentativa, dipende da ciascun componente”. Allo stato attuale, ricorda ancora Pais, “le commissioni hanno licenziato per l’aula solo due o tre atti – su 52 indicati come prioritari – uno dei quali, peraltro, già approvato dall’aula”. Da qui l’invito “a dar corso, in tempi ragionevoli, alla conclusione dei lavori programmati, affinché le proposte presentate con il lodevole intento di rendere migliori le condizioni di vita dei sardi che abbiamo l’onore di rappresentare, possano trovare effettiva realizzazione”.

Come prevedibile, la nota di Pais ha scatenato la reazione stizzita delle opposizioni – che da mesi denunciano la paralisi dell’attività consiliare, imputandola alle liti interne alla maggioranza – ma anche delle forze del centrodestra, in una situazione già tesa per i continui rinvii sull’annunciato rimpasto di giunta. Molto duro, in particolare, il leader dell’Udc, Giorgio Oppi: “Il Consiglio è sempre disposto a lavorare, credo che molte responsabilità di questa paralisi dipendano proprio da chi guida l’assemblea. Invito il presidente Pais ad essere più presente in questo Palazzo e ad utilizzare i suoi poteri per ridurre i tempi e far sì che le leggi vengano approvate”. Stoccata dal decano dell’assemblea anche all’indirizzo del presidente della Regione, Christian Solinas: “Bisogna chiudere sul rimpasto, anche la nostra pazienza ha un limite”.


In sintesi Pais “ci dice che se il Consiglio non fa niente, la colpa non è del presidente della Regione che non chiude il rimpasto, non presenta le proposte di legge annunciate – su tutte il piano casa e la ‘omnibus’ – e pensa solo agli affari suoi creando un’instabilità senza precedenti”, attacca per le minoranze il capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus. “No, la colpa è di tutto il Consiglio, minoranze comprese. Ci vuole coraggio e una discreta dose di sprezzo del ridicolo per scrivere queste scempiaggini. Doti che non mancano, a quanto pare”.

La verifica di giunta è anche al centro del ragionamento di Dario Giagoni, consigliere regionale della Lega – partito di Pais – e coordinatore del Carroccio in Sardegna: “Imprimere un’accelerata sui lavori dell’assemblea? Certamente necessario – spiega alla Dire – ma urge innanzitutto convocare un tavolo di coalizione, alla presenza di tutti i segretari, per chiudere definitivamente la questione rimpasto“. Benché l’argomento “non sia mai stato al centro dei nostri pensieri, è indispensabile che si risolva la verifica di giunta – prosegue Giagoni – per poi focalizzare la nostra attenzione su questioni che non possono essere rimandate oltre. Sarebbe occasione anche per condividere un’agenda delle priorità e chiudere partite da troppo tempo ancora aperte“.

Critiche a Pais, infine, dal M5S, con il consigliere regionale Michele Ciusa: “Trovo l’appello del presidente del Consiglio decisamente fuori luogo, tutti sanno che i lavori dell’aula sono paralizzati da tempo a causa delle beghe interne alla maggioranza, incapace di trovare un accordo sul rimpasto”. Il Consiglio regionale, ricorda l’esponente pentastellato, si è riunito due volte in due mesi, “ma nel frattempo le opposizioni hanno continuato a predisporre mozioni e proposte di legge, pronte per la discussione. Noi abbiamo sempre dimostrato responsabilità e non ci siamo mai sottratti al lavoro in aula o in commissione, attendiamo segnali di vita da parte della maggioranza, l’unica a doversi fare un esame di coscienza”.

PAIS REPLICA ALLE POLEMICHE: “MIO DOVERE STIMOLARE L’ATTIVITÀ DEL CONSIGLIO”

“Polemiche dopo la mia lettera ai capigruppo? È mio dovere agevolare, promuovere e stimolare l’attività del Consiglio regionale, anche se può dar fastidio a qualcuno. Io vado avanti”. Così il presidente del Consiglio regionale sardo, Michele Pais, dopo la bufera provocata dalla nota inviata ai consiglieri regionali, nella quale il numero uno dell’assemblea, lamentando la scarsa attività consiliare, ha strigliato gli onorevoli, di ogni schieramento, invitandoli con responsabilità a “produrre” di più. “Il mio lavoro in questi anni è sotto gli occhi di tutti e giudicabile da tutti, e non era mia intenzione ‘strigliare’ i consiglieri – si difende Pais -. Ripeto, è mio preciso dovere promuovere l’attività dell’assemblea, ed è mia ferma intenzione farlo”.

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