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Roma. In Rai 12 candidati, manca Raggi: ecco le loro idee

E' stata soprattutto l'assenza della candidata del Movimento 5 stelle - sulla sua sedia è stato lasciato un microfono - a movimentare il dibattito

Pubblicato:26-05-2016 12:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:47

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campidoglio (1)

ROMA – Una sedia di plastica blu vuota. Quella di Virginia Raggi. Tutto intorno gli altri 12 candidati a sindaco di Roma che, divisi in due tempi, si sono alternati nel salotto della Tribuna elettorale del Tgr, andata in onda questo pomeriggio su Rai 3. E’ stata soprattutto l’assenza della candidata del Movimento 5 stelle – sulla sua sedia è stato lasciato un microfono – a movimentare il dibattito. Raggi è stata attaccata prima da Carlo Rienzi, candidato per la lista Codacons, che ha parlato di “palese violazione della legge”. Raggi, ha aggiunto, “non è qui non per motivi personali ma perché gli sono stati concessi dalla Rai 20 minuti di comizio da sola a Ballarò”. Virginia Raggi, gli ha fatto eco Giorgia Meloni, candidata per una coalizione guidata da Fdi e Lega, “non partecipa a questi confronti perché evidentemente non è sicura delle sue posizioni. Se ha paura di confrontarsi con noi figuriamoci con il Governo nazionale”. Oltre a Rienzi e Meloni in studio erano presenti Roberto Giachetti per il centrosinistra, Stefano Fassina di Sinistra italiana, il civico Alfio Marchini, ed altri candidati meno noti come Mario Adinolfi, Alessandro Mustillo, Dario Di Francesco, Michel Emi Maritato, Alfredo Iorio, Simone Di Stefano e Fabrizio Verducchi.

I candidati presenti hanno risposto a due domande uguali per tutti.


TRASPORTI  – Per quanto riguarda la mobilità, Marchini ha rilanciato “entro l’estate, il piano per la riqualificazione delle strade facendo pagare alle aziende la manutenzione”. Ha poi aggiunto che bisogna “alzare i tornelli delle metro”. Fassina ha replicato dicendo che “Roma non ha bisogno solo di cure ordinarie ma straordinarie. Noi abbiamo un piano strategico che consentte di dimezzare il numero delle auto in cinque anni grazie a quattro passanti ferroviari, il completamento della linea C, i prolungamenti di metro A e B e tre nuovi tram, oltre a nuove preferenziali e ciclabili”. Giachetti ha rilanciato “il tavolo con il Governo sulle metropolitane, per prolungare la linea C fino al Foro italico con le fermate intermedie e per il prolungamento della B a Casal Monastero. Per la mobilità quotidiana- ha aggiunto- compreremo 150 nuovi autobus da subito e 70 ad idrogeno. Infine faremo le preferenziali contro il senso di marcia in modo che siano più rispettabili e nuove piste ciclabili”. Meloni ha infine parlato di “linee express e lotta all’evasione tariffaria con il bigliettaio a bordo degli autobus e varchi in entrata e uscita. Serve poi un piano di manutenzione straordinaria delle strade anche grazie alle risorse private”.

La seconda domanda rivolta ai candidati è stata “quale la prima cosa da fare una volta eletti”.

IL PRIMO PROVVEDIMENTO PER ROMA DEL NUOVO SINDACO – Giachetti ha parlato di “immediata riorganizzazione della struttura amministrativa partendo dai Municipi. Poi c’è la nostra proposta per 06zerobuche e infine faremo una manutenzione che deve riguardare tutta la città”. Marchini ha puntato sul lavoro: “bisogna reintegrare i precari- ha detto- E poi riorganizzare in 150 quartieri il territorio di Roma, ognuno con un responsabile unico. E poi prolungare l’utilizzo dei militari nei presidi fissi dopo la fine del Giubileo”. Fassina ha ribadito la volontà di “incontrare l’Ad di Cdp per rinegoziare il mutuo del debito di Roma ed ottenere 250 milioni l’anno per ridurre l’Irpef, dimezzare la tariffa sui rifiuti e rilanciare gli asili nido”. Meloni, invece, ha parlato di “un nuovo rapporto con i dipendenti comunali, di pulizia della città dando un segnale immediato contro il degrado con tutti i mezzi Ama in strada. Infine- ha concluso- bisogna rilanciare la lotta alla corruzione, al non rispetto delle regole e all’abusivismo, da quello commerciale alle moschee abusive”. Il candidato comunista Mustillo ha concluso ricordando che la sua priorità sarà “rivedere il patto stabilità interno e il debito pubblico del Comune, che non può essere pagato dalla cittadinanza romana. Poi assumerei le 5.000 precarie delle scuole materne ed elementari di Roma”.

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