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Bangladesh: Rana Plaza dieci anni dopo. Alcuni brand non firmano l’accordo per la sicurezza dei lavoratori

Nel 2013 crollò una palazzina a Dacca dove erano assiepate numerosi macchinari dell'industria tessile di grandi marchi internazionali delocalizzati. Morirono 1.138 operaie e operai

Pubblicato:26-04-2023 12:10
Ultimo aggiornamento:26-04-2023 12:10

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ROMA (Agenzia DIRE) – “Tutti i marchi, europei e italiani compresi, devono firmare l’accordo per la sicurezza del lavoro in Bangladesh, esteso lo scorso anno al Pakistan”: è l’appello condiviso con l’Agenzia Dire da Deborah Lucchetti, di Campagna abiti puliti (Clean Clothes Campaign), per il decimo anniversario del crollo del Rana Plaza nel quale rimasero uccise almeno 1.138 persone. I feriti estratti dalle macerie furono oltre 2.500. “Una tragedia immane”, ricorda Lucchetti, “un omicidio colposo di fatto di lavoratori che poteva essere evitato se solo le misure preventive di sicurezza fossero state adottate da chi ne aveva la responsabilità”.

Il convegno “Mai più Rana Plaza”. Del dovere di sottoscrivere l’accordo internazionale, l’attivista ha detto nei giorni scorsi, in occasione di un convegno promosso dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a Roma, con il titolo Mai più Rana Plaza. “Bisogna far sì che i progressi ottenuti negli ultimi anni siano mantenuti, rafforzati ed estesi”. Campagna abiti puliti ha promosso insieme con l’organizzazione americana Remake una petizione gestita dalla piattaforma Eko e rivolta alla cosiddetta “sporca dozzina“, brand come Levi’s, Ikea e Amazon, accusati di non aver firmato l’accordo per la sicurezza dei lavoratori in Bangladesh.

Metà dei sopravvissuti sono disoccupati. Secondo uno studio pubblicato dall’Ong ActionAid, fondato su interviste a 200 sopravvissuti del crollo, oggi oltre la metà di loro è disoccupata. Sempre stando alla ricerca, in un caso su cinque le persone hanno detto di non riuscire a trovare un impiego adeguato a causa di problemi respiratori, lesioni alle mani o alle gambe, difficoltà di deambulazione o disturbi agli occhi. Il Rana Plaza era un edificio di otto piani costruito nel 2006 e proprietà di Sohel Rana. Il palazzo ospitava fabbriche e produzioni tessili che impiegavano circa 5mila lavoratori, oltre che negozi e una banca.


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