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Marche gialle, ma i Comuni di Vallefoglia, Montelabbate e Cerreto d’Esi in arancione rafforzato

Nei tre territori persiste un'incidenza superiore a 250 positivi settimanali su 100mila abitanti

Pubblicato:26-04-2021 19:01
Ultimo aggiornamento:26-04-2021 19:01
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ANCONA – Tre Comuni marchigiani restano in fascia ‘arancione rafforzata’ nonostante da oggi le Marche siano rientrate in fascia ‘gialla’: si tratta di Vallefoglia e Montelabbate in provincia di Pesaro Urbino e Cerreto d’Esi in provincia di Ancona. I tre Comuni la settimana scorsa, insieme a Tavullia ed Acqualagna nel frattempo rientrati in zona gialla, erano già stati inseriti in zona ‘arancione rafforzata’ tramite ordinanza regionale scaduta ieri sera a mezzanotte. Nei tre territori il provvedimento tornerà in vigore mercoledì 28 aprile fino a martedì 4 maggio.

“Come di consueto oggi la Regione e il servizio Sanità hanno valutato l’andamento settimanale del contagio sul territorio regionale- spiega una nota della Regione-. Sono tre i Comuni dove persiste una incidenza superiore a 250 positivi settimanali su 100mila abitanti (Cerreto d’Esi, Montelabbate e Vallefoglia) per i quali il presidente Acquaroli ha firmato oggi un’ordinanza con lo scopo di mitigare e rallentare il contagio sui rispettivi territori comunali. Da mercoledì 28 aprile a martedì 4 maggio compresi, questi tre Comuni saranno in una fascia cosiddetta ‘arancione rafforzato’”.

Nei tre Comuni valgono le regole previste per le zone arancione, con le attività di ristorazione per esempio aperte solo per l’asporto e la consegna a domicilio ed in più il divieto di spostamento che sarà consentito all’interno e all’esterno del territorio comunale solo per motivi di salute, studio, lavoro e necessità.


“Il provvedimento che riguarda i tre Comuni viene adottato seguendo il principio di precauzione e gradualità per favorire il controllo della curva epidemiologica, con le Marche entrate in zona gialla- continua la nota-. La Regione intende continuare ad analizzare il tasso di incidenza dei contagi sul territorio regionale e valutare la necessità di misure precauzionali, laddove i dati epidemiologici a carattere locale e comunale, fotografassero una situazione a cui prestare una attenzione ancora maggiore”.

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