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Il Recovery plan non è fatto solo di tabelle o di progetti ambiziosi da realizzare. In gioco c’è la credibilità e la reputazione dell’Italia, in Europa e nel mondo. Così il premier Mario Draghi si è rivolto ai deputati, presentando il Recovery plan in aula alla Camera. Il piano nazionale di ripresa e resilienza, ha aggiunto, parla alle vite degli italiani e ogni ritardo, inefficienza o miope visione di parte peserà sui deboli e sulle giovani generazioni. Per la buona riuscita del Recovery plan, ha concluso Draghi, serve il dialogo e uno sforzo corale.
Matteo Salvini continua a incrociare le lame con Enrico Letta, agitando ancora le acque della maggioranza. Al segretario del Pd che lo invita a uscire dall’esecutivo, Salvini risponde: “Ho tutta l’intenzione di stare dentro questo governo, ma basta che Letta la smetta di provocare”. Secondo Enrico Letta l’ex ministro dell’Interno “sta facendo una campagna che va oltre la legittima e normale discussione politica. Fare una petizione contro una decisione assunta dal governo poi comporta delle conseguenze in Parlamento”, sottolinea. Il leader del Carroccio deve guardarsi anche a destra, dove Giorgia Meloni lo pressa sul tema del coprifuoco e delle riaperture. Una sfida che si riproporrà domani in aula visto che Fratelli d’Italia ha annunciato un ordine del giorno proprio per accorciare il coprifuoco. Meloni attacca: “Vedremo chi lo sosterrà e chi invece si schiererà ancora una volta in favore di una misura inutile e liberticida”.
Pericolo coronavirus al supermercato. I Carabinieri del Nas hanno condotto una serie di verifiche a livello nazionale sulla corretta esecuzione delle operazioni di sanificazione anti-Covid nella grande distribuzione. Sono stati ispezionati 981 esercizi, rilevando irregolarità in 173 di essi, pari al 18%. Immediata sospensione nei confronti di 12 supermercati. I Nas hanno trovato tracce di virus in carrelli e cestini, tastiere per il pagamento bancomat e POS, tasti delle bilance e dispositivi salvatempo per la lettura automatica dei prodotti.
Arriva la ritorsione di Putin contro l’Italia. Mosca ha espulso un diplomatico italiano dopo che Roma aveva allontanto i due russi per il caso di spionaggio in cui è stato coinvolto l’ufficiale di Marina, Walter Biot. Curzio Pacifici, consigliere dell’attaché per la difesa e gli affari navali dell’ambasciata italiana in Russia è stato dichiarato persona non gradita. Rammaricata la Farnesina che lo considera “un atto ingiusto, perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza”.
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