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Nieddu: “Sardegna rossa? Da Letta accuse scriteriate”

L’assessore alla Sanità della Regione sbotta contro le critiche del segretario del Pd: "È paradossale, con i numeri che abbiamo, essere rossi, il sistema delle zone funziona molto male, bisogna cambiarlo"

Pubblicato:26-04-2021 13:02
Ultimo aggiornamento:26-04-2021 13:02
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Mario Nieddu assessore sanità sardegna
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CAGLIARI – “Sicuramente c’è stato un calo dell’attenzione quando siamo entrati in zona bianca, non si può negare, ma non accetto le accuse scriteriate di alcuni personaggi politici di primo piano che accusano la Sardegna e la sua classe dirigente di aver aperto in modo indiscriminato, ‘causando’ la zona rossa. Parlo del segretario del Pd, Enrico Letta, che non perde occasione di parlare della Sardegna e di cose che non conosce”. Così l’assessore alla Sanità della Regione Sardegna, Mario Nieddu, ospite questa mattina a “The Breakfast Club” su Radio Capital.

“Ricordo che le aperture sono state concordate con un tavolo tecnico, insieme all’Istituto superiore di Sanità e al ministero della Salute- spiega Nieddu- e le uniche aperture che abbiamo proposto, accettate dal tavolo, sono state l’allungamento degli orari per bar e ristoranti. Non abbiamo aperto niente altro e abbiamo lasciato il coprifuoco alle 23.30″. Prosegue Nieddu: “È paradossale, con i numeri che abbiamo, essere rossi, il sistema delle zone funziona molto male. Siamo in rosso con numeri migliori della maggior parte delle regioni oggi in giallo. Lo dico da tempo, inascoltato, bisogna cambiare sistema: porterò con forza questo argomento in Conferenza Stato Regioni”.
Il peggioramento dei dati in Sardegna, ricorda l’assessore, “non è stato causato solo dalle aperture, ma principalmente dalla diffusione della variante inglese, che prima era per noi sconosciuta. Comunque i contagi non li abbiamo avuti in bar e ristoranti, il vero problema erano gli assembramenti nelle case private”.

In ogni caso, conclude Nieddu, “la Sardegna deve tornare in zona gialla, abbiamo oggi 119 contagi ogni 100.000 abitanti. Un dato al di sotto della media del Paese, che la dice lunga su questo sistema di parametrazione sbagliato. Veniamo puniti quando siamo ormai fuori dal pericolo”.


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