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Turismo, Bevilacqua: “Incentivo interno e attrazione internazionale ‘viaggino’ insieme”

La 'ricetta' del giurista d’impresa ed esperto economico internazionale Nunzio Bevilacqua per aiutare il turismo a ripartire

Pubblicato:26-04-2020 13:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:12
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ROMA – “In questo periodo in cui si tenta di riorganizzare il post-tsunami pandemico si tende o a non dare il giusto valore al comparto turistico, ‘energia rinnovabile‘ italiana, relegandolo a valore secondario, ‘svago rinunciabile’, rispetto ad altri comparti industriali produttivi, oppure ad analizzarlo ‘strabicamente’ e non in maniera correttamente unitaria al fine di trovare dei percorsi di superamento dell’empasse economica”. Cosi’ Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale.

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bevilacqua


“Partendo dal turismo interno e considerandolo bene strategico e necessario per il Paese”, prosegue Bevilacqua, “si potrebbe agire creando in primis per i cittadini italiani un regime ‘opzionale‘, a seconda dei redditi e della loro convenienza fiscale, tra deducibilità del 50% dell’importo speso fatturato, senza tetto massimo per quest’anno, da pacchetto comprendente trasporto/alloggio/ristorazione nel periodo e per i giorni del soggiorno, oppure bonus onnicomprensivo (e possibile bonus addizionale regionale), con soglia che consenta, comunque, un minimo di ristoro per un nucleo familiare, a richiesta diretta del privato oppure attraverso le agenzie di viaggio” inoltre “a prescindere dalla ‘vacanza’ in senso stretto si dovrebbe prevedere una deducibilità del 50% per le spese in ristorazione e forme di compensazione transitoria per i ristoranti, soprattutto nei centri storici e nelle città d’arte che, a causa della ridotta superficie e del conseguente distanziamento, non potranno più avere quella soglia di clienti che possa consentire loro di stare autonomamente sul mercato”.

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In secondo luogo, spiega il giurista d’impresa Nunzio Bevilacqua, bisogna “cercare di dare un importante credito d’imposta sulle locazioni immobiliari alle agenzie di viaggio che, restando operative, faranno da ‘ponte’ alla riapertura ‘dell’entusiasmo turistico’, oltre alla ormai necessaria regolarizzazione concessoria del comparto balneari che potrebbe non solo non chiudere, completando la desertificazione turistica, ma anche pensare ad un più massiccio investimento puntando ad un auspicato rimbalzo 2021”. L’esperto fornisce anche una linea guida per attrarre, per quel che è possibile, il turismo estero “poiché i bonus generici per il turismo estero potrebbero non essere compresi al meglio, sarebbe auspicabile promuovere il turismo in entrata, offrendo il 50% del volo con nostra destinazione finale, con un vettore magari italiano anche da un punto di vista proprietario, offrendo così la possibilità non solo di ‘tenuta’ di una parte del turismo estero ma anche un contributo alla nostra neo-ricostituita ‘compagnia di bandiera’ Alitalia, oggi tale anche in quanto ritenuta strategica il Paese”.

Per concludere Bevilacqua si sofferma sulla delicata questione del trasporto, necessario punto di‘ rimbalzo’ del settore turistico: “Lo Stato dovrebbe considerare unitariamente la questione strategica del trasporto aereo anche guardando ad un’unica e più consistente compagnia, sia in termini di slot che di aeromobili a lungo raggio, cose che faranno la differenza nello scacchiere post-pandemico, quindi comprendendo anche Air Italy, e ciò non solo per non valutare la ‘tenuta occupazionale’ in maniera diseguale ma per entrare in un vision di gestione pubblica efficiente storicizzata al nuovo corso economico”.

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