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Morbillo, 557 casi in tre mesi. E nuova impennata a marzo

A gennaio i contagiati sono stati il doppio rispetto al mese precedente. E a marzo c'è stata un'ulteriore crescita, con 210 persone colpite

Pubblicato:26-04-2019 12:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:24

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ROMA – Torna ad ampliarsi la diffusione del morbillo in Italia. Nei primi tre mesi di quest’anno sono stati segnalati 557 casi a livello nazionale. Già a gennaio i contagiati furono il doppio rispetto al mese precedente. E a marzo c’è stata un’ulteriore crescita. Si parla di 210 persone colpite dalla malattia il mese scorso, contro le 177 di gennaio e le 170 di febbraio. A questo si aggiungono anche 10 casi di rosolia, registrati sempre nel primo trimestre 2019. Sono 18 le Regioni che hanno segnalato i casi di morbillo, ma oltre la metà si è verificata in Lombardia e Lazio, che hanno anche riportato le incidenze più elevate.

A livello nazionale si parla di 36,8 casi per milione di abitanti. L’età media dei malati è intorno ai 30 anni, ma 62 segnalazioni hanno riguardato bambini sotto i cinque anni: 21 avevano meno di un anno. Nell’87,5% dei casi, le persone che hanno contratto il morbillo non erano vaccinate al momento del contagio. Il 31% ha sviluppato almeno una complicanza, di cui due casi di encefalite. Inoltre, un uomo di 45 anni è morto per complicanze respiratorie: non era vaccinato e aveva patologie concomitanti. Il 40,2% dei casi segnalati è stato ricoverato e un ulteriore 26,9% si è rivolto a un Pronto soccorso. Il morbillo ha colpito anche 29 operatori sanitari e otto scolastici: nessuno era vaccinato. A scattare la fotografia è il rapporto mensile sul Sistema di sorveglianza integrata di morbillo e rosolia, elaborato dall’Istituto superiore di sanità.

A livello regionale, nel dettaglio, si parla di: 162 casi di morbillo in Lombardia; 138 nel Lazio; 69 in Emilia-Romagna; 45 in Puglia; 42 in Campania; 35 in Sicilia; 20 in Piemonte; 19 in Toscana; 12 in Veneto. Dal 2013 a oggi sono stati segnalati in tutto 13.722 casi di morbillo in Italia, di cui: 2.270 nel 2013; 1.695 nel 2014; 256 nel 2015; 861 nel 2016; 5.399 nel 2017; 2.684 nel 2018; 557 nei primi tre mesi del 2019.


Dopo l’impennata di marzo 2017 e una progressiva diminuzione dei casi, a gennaio 2018 si verificò una nuova ripresa della malattia, che raggiunse il picco ad aprile 2018 con 496 casi, per poi diminuire progressivamente fino a raggiungere 56 casi a settembre. Il numero di casi nel 2018 è poi rimasto pressoché stabile fino a dicembre.

A gennaio 2019 invece il numero di casi segnalati è raddoppiato rispetto al mese precedente. E un ulteriore aumento è stato registrato a marzo. Appare invece in calo la diffusione della rosolia. Dal 2013 sono stati segnalati 247 casi di cui: 65 nel 2013; 26 nel 2014; 27 nel 2015; 30 nel 2016; 68 nel 2017; 21 nel 2018; dieci nel primo triennio del 2019.

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