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Atac, Campidoglio rinvia il referendum al prossimo autunno

Il rinvio necessario per la concomitanza con le elezioni in due municipi della capitale. Allo studio la possibilità di introdurre un sistema di voto elettronico

Pubblicato:26-04-2018 13:01
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:49

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ROMA – L’Amministrazione capitolina ha deciso di rinviare al prossimo autunno i referendum consultivi in materia di trasporto pubblico, precedentemente fissati per il 3 giugno 2018. Lo riferisce in una nota il Campidoglio.

La scelta è maturata in considerazione dell’indizione delle elezioni amministrative nei Municipi III e VIII in programma il prossimo 10 giugno 2018, data definita successivamente a quella del referendum. Si sottolinea che la legge impedisce lo svolgimento di differenti operazioni elettorali nello stesso giorno, quindi obbligherebbero di fatto i cittadini a recarsi alle urne per tre votazioni nel solo mese di giugno.

La ratio di tale divieto risiede anche nell’esigenza di evitare confusione tra consultazioni di differente natura che dovrebbero svolgersi nello stesso arco temporale. La nuova data, d’altronde, favorisce le operazioni di campagna elettorale da parte dei comitati referendari che potrebbero risultare limitata dalla vigente normativa sulla comunicazione durante il periodo elettorale.


Inoltre, lo spostamento dei referendum consultivi potrà produrre un notevole risparmio economico. La consultazione del 3 giugno avrebbe un costo di 16 milioni di euro. Tale cifra potrebbe ridursi in autunno: è allo studio la possibilità di impiegare un sistema elettronico dedicato alla votazione.

Il rinvio della consultazione e la fissazione della nuova data saranno oggetto di una successiva ordinanza che la sindaca di Roma adotterà dopo aver sentito, come da regolamento, la Conferenza dei presidenti dei gruppi consiliari e i rappresentati dei comitati promotori del referendum.

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“SI PARLI DI REFERENDUM”, FASSINA ESPULSO DALL’AULA PER PROTESTE

Il consigliere di Sinistra X Roma, Stefano Fassina, dopo diversi richiami all’ordine è stato espulso dall’Assemblea capitolina dal presidente Marcello De Vito. Fassina, durante il Consiglio straordinario su Risorse per Roma, aveva chiesto più volte di intervenire in merito allo slittamento dal 3 giugno al prossimo autunno del referendum cittadino sulla liberalizzazione del tpl, per poi protestare veementemente al ripetuto diniego di De Vito, che gli aveva tolto la parola e l’ha poi fatto allontanare dall’Assemblea.

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