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VIDEO | Denunciato il sindaco di Messina per vilipendio, De Luca: “Ci vediamo in tribunale”

La decisione è stata assunta dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, a seguito delle parole "gravemente offensive, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari"

Pubblicato:26-03-2020 15:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:02
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ROMA – “Sono stati segnalati all’autorità giudiziaria i comportamenti tenuti dal sindaco di Messina perchè censurabili sotto il profilo della violazione dell’articolo 290 del Codice penale (Vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate). La decisione è stata assunta dal ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, a seguito delle parole gravemente offensive, e lesive dell’immagine per l’intera istituzione che lei rappresenta, pronunciate pubblicamente e con toni minacciosi e volgari”. Lo comunica una nota del Viminale. “Proprio in una fase emergenziale in cui dovrebbe prevalere il senso di solidarietà e lo spirito di leale collaborazione – prosegue la nota -, le insistenti espressioni di offesa e di disprezzo, ripetute per giorni davanti ai media da parte del primo cittadino di Messina all’indirizzo del ministero dell’Interno, appaiono inaccettabili, e quindi censurabili sotto il profilo penale, per il rispetto che è dovuto da tutti i cittadini – e a maggior ragione da chi riveste una funzione pubblica anche indossando la fascia tricolore – alle istituzioni repubblicane e ai suoi rappresentanti”.
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DE LUCA A LAMORGESE: “CI VEDIAMO IN TRIBUNALE”

“Se questo è un avvertimento per il sottoscritto ne prendo atto ma vado avanti, non mi fermo. Lei continui a fare il suo mestiere e io faccio il mio, ci vediamo in tribunale”. Ad affermarlo e’ stato il sindaco della città dello Stretto, Cateno De Luca, rivolgendosi alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese in un video postato su Facebook dopo avere appreso della denuncia per “vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate” da parte della titolare del Viminale nei suoi confronti. Nel video De Luca si rivolge proprio a Lamorgese: “Signor ministro, io la denuncia me la prendo perchè mi darà modo di difendermi nelle sedi opportune – dice -. Avete consentito di far passare dallo Stretto di Messina mezzi senza le prescritte autorizzazioni e senza i controlli. Le prove ci sono: il 23 marzo, quando ho ‘occupato’ lo Stretto, le forze dell’ordine hanno denunciato dieci persone perche’ non in regola, dopo che erano stati fatti i presunti controlli prima dell’imbarco a Villa San Giovanni”. De Luca ricorda anche l’episodio della Renault 4 “partita dalla Francia, passata indisturbata per tutto lo Stivale e che il 22 marzo ha attraversato lo Stretto: erano artisti di strada – ancora il sindaco – che ovviamente non sono venuti in Sicilia per uno stato di necessità e che scorrazzano per la Sicilia mentre noi stiamo chiusi in casa”.
De Luca, rivolgendosi ancora a Lamorgese, dice: “Su questo lei non ha ancora dato una spiegazione e questo l’ho definito ‘depistaggio di Stato’, prendendomi la responsabilità”. E ancora: “Tutto quello che era stato messo in campo dal governo di cui lei fa parte è stato costantemente violato. Avremo modo di parlarne in Tribunale”. Il sindaco di Messina, infine, attacca Lamorgese per quella che definisce “un’altra vergogna di Stato: il comunicato stampa che lei ha fatto la sera del 23 marzo – ancora rivolgendosi alla ministra – nel quale ha dichiarato il falso -. Avete dichiarato che sullo Stretto il trasporto era tutto a posto, mentre noi avevamo denunciato dieci persone e già dalla mattina del 23 c’erano tutte le auto bloccate a Villa San Giovanni”.
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