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Estate in riviera, a Riccione la carica di 200 aspiranti stagionali

Oggi a Riccione il primo Working in Tourims, evento organizzato da Confesercenti e Cescot Lavoro per mette in contatto 50 imprese della Riviera romagnola con aspiranti lavoratori stagionali

Pubblicato:26-03-2019 17:09
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:16

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RIMINI – La maggioranza è italiano, la metà è maschio, sono rappresentate più o meno tutte le età, e quasi il 50% ha un diploma. Sono le oltre 200 persone, provenienti da 11 regioni d’Italia e da Paesi europei ed extra Europa, che oggi sono a Riccione, in provincia di Rimini, che si candidano a un lavoro nel turismo nella riviera romagnola. Un numero dal quale si evince che per molte persone lavorare nel turismo nella costa romagnola rappresenti ancora un valore e una possibilità di impiego e arricchimento del proprio curriculum professionale. Lo si deduce dall’analisi dei profili dei tanti presenti al primo Working in Tourims, evento organizzato da Confesercenti e Cescot Lavoro, che mette in contatto con più di 50 imprese della riviera alla ricerca di personale in diversi profili aziendali.

Secondo i dati raccolti, chi ha inviato la propria candidatura e relativo curriculum, appartiene a tutte le fasce d’età: il 25% ha dai 30 ai 40 anni, il 22% dai 41 ai 50 e il 13% ha più di 51 anni. Son ben rappresentate, però, anche le fasce più giovani con poco più del 30% che ha dai 21 ai 30 anni (quasi un 12% che ha dai 21 ai 25 anni e poco più del 18% che ha dai 21 ai 25 anni) e un 9% dai 16 ai 20 anni. Quasi la metà (49,5%) possiede un diploma e poco più del 30% (30,9) una laurea triennale o del vecchio ordinamento, mentre quasi un 15% è in possesso della licenza di scuola media.

Passando alla nazionalità, l’82% delle persone provengono dall’Italia, con una folta presenza di romagnoli (67%) ma con provenienze da 11 regioni diverse; a questi si aggiungono un 16% di provenienza extracomunitaria e un 2% di provenienze da Paesi dell’Unione Europea.


Infine, appunto, la parità di genere assoluta con un numero identico di candidati maschi e femmine. “Le candidature ricevute- commenta Fabrizio Albertini, albergatore e vice-presidente di Assohotel Emilia-Romagna- ci fanno ben sperare sul fatto di riuscire a soddisfare le richieste di personale delle imprese turistiche della riviera e ci incoraggiano a proseguire nella strada che abbiamo intrapreso, come associazione, di cercare di favorire al massimo l’incontro fra domanda e offerta di lavoro in questo settore”. Si tratta di un servizio, conclude, “che intendiamo fornire agli associati in modo sempre più deciso, affiancando anche all’incontro, percorsi formativi qualificanti e azioni di orientamento efficaci”.


VIA STAGIONE, MA 83% AZIENDE TEME DI NON TROVARE ADDETTI

La stagione è alle porte, ma sulla riviera romagnola l’83% delle aziende in cerca di personale, secondo un sondaggio di Confesercenti-Assohotel, teme di non trovarlo. Un problema che si è presentato l’anno scorso e che per il 48% si ripeterà, mentre per un altro 48% la previsione è che queste difficoltà aumentino. Lo rivela appunto un’indagine delle associazioni di categoria presentata in occasione di Working in Tourism.

Secondo i dati raccolti, le difficoltà maggiori nella ricerca del personale riguardano la mancanza di competenze adeguate al lavoro che si dovrà svolgere (66% dei casi). Ma pesa anche la poca disponibilità ad affrontare orari di lavoro ‘atipici’ (come i week-end o le giornate festive che tocca il 52% dei casi). E ancora, c’è il problema di trovare persone motivate e interessate alla tipologia di lavoro offerto (48% dei casi), la poca esperienza (30% dei casi) o la poca disponibilità a svolgere le mansioni più ‘umili’ (27% dei casi).

A proposito di mansioni, quelle per cui le difficoltà nel reperimento sono maggiori, sono il personale addetto alla sala e al bar (66%), alla cucina (55%), ai piani (26%) ma anche alla spiaggia per quanto riguarda gli stabilimenti balneari (21%). Quanto allo strumento di ricerca e selezione del personale, secondo il sondaggio resta legato al classico passaparola da fonte di colleghi o parenti (87%), seguito da annunci e inserzioni sugli strumenti di comunicazione tradizionale (49%) e dalle associazioni di categoria e dei loro centri di formazione (34%). Un ruolo importante, tuttavia, lo giocano anche le autocandidature (32%) anche se quest’anno questo si dimostra un canale un po’ più ‘fiacco’ del passato. 

La difficoltà a reperire personale qualificato si rivela, comunque, un ostacolo serio allo sviluppo delle aziende (denunciato nel 26,4% delle imprese intervistate) anche se ha un peso di gran lunga inferiore al costo del lavoro troppo elevato (58,5%), dei costi di gestione troppo alti (54,7%), della troppa burocrazia (30,2%).

“La nostra riviera- afferma Filippo Donati, presidente di Assohotel Emilia Romagna- continua a rappresentare una formidabile opportunità in termini di occupazione, in particolare giovanile, ma occorre che lavorare nel turismo torni ad essere recepito come un valore e che si creino le condizioni per agevolare l’incontro fra domanda e offerta, in particolare verso le tante imprese a gestione familiare che rappresentano ancora la vera ricchezza della nostra realtà”.


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