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BUONA SANITA’ – Screening, da Milano una nuova diagnostica per le donne

Il progetto Fast Breast Check prevede l’introduzione di un nuovo percorso di screening non-invasivo e non-radiante

Pubblicato:26-03-2018 10:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:40
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ROMA –  Un team tutto lombardo ha messo a punto un sistema di screening completamente nuovo nell’ambito del carcinoma mammario: si tratta del progetto Fast Breast Check, avviato in questi giorni a Milano con il coinvolgimento di due dei più importanti centri italiani di radiologia senologica. Innovativo e rispettoso del corpo femminile, Fast Breast Check è una diagnostica sperimentale finanziata da Regione Lombardia e avviata dal Politecnico di Milano (Dipartimenti di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica ‘Giulio Natta’ e di Ingegneria Gestionale), dalla Fondazione Politecnico di Milano e dalle aziende Novaura (biotech) e Veespo (comunicazione digitale and feedback).

Il progetto Fast Breast Check

Il progetto ha messo a punto un dispositivo che ha l’ambizioso obiettivo di anticipare la diagnosi delle patologie della mammella con l’introduzione di un nuovo percorso di screening non-invasivo e non-radiante, che prevede l’integrazione di informazioni morfologiche e funzionali del seno. Un progetto che potenzialmente rinnova il sistema delle mammografie (radianti e fisicamente invasive), e che per sua natura va a rivolgersi alle donne nell’età pre-50anni, attualmente in massima parte non comprese negli abituali programmi territoriali di screening. Il nuovo approccio allo screening si basa sul biomarker DeHCA (Deoxy-Haemoglobin Concentration Alteration), che permette di anticipare la diagnosi, caratterizzando la rete vascolare che alimenta la lesione (neoangiogenesi), di dimensioni molto superiori alla lesione stessa nel suo primo stadio di sviluppo. Il nuovo strumento si presenta così come una diagnostica non invasiva, senza radiazioni ionizzanti, idoneo alle donne giovani, potenzialmente in grado di anticipare la diagnosi di 12-18 mesi su ogni tipologia di donna, il che porterebbe a un aumento della probabilità di sopravvivenza di oltre il 40%. “Il Progetto FBC propone un’importante innovazione nella diagnostica per immagini”, ha dichiarato Danilo Gennari, CEO di Novaura, capofila del progetto, “efficace su donne di ogni età e condizione fisica, rispondendo positivamente ad alcune importanti sfide: innovare e migliorare l’attuale sistema di prevenzione del tumore alla mammella; sviluppare un sistema diagnostico particolarmente attento e rispettoso del corpo femminile; ridurre i costi diretti e indiretti legati alla patologia; realizzare in Lombardia il primo strumento che abbina l’analisi funzionale ottica con quella morfologica ad ultrasuoni”.

Presentando Fast Breast Check – che gode della presenza come testimonial di Elisa Di Francisca, 22 medaglie d’oro nel fioretto – Manuela Pizzagalli (Responsabile Promozione e sviluppo di progetti di ricerca, innovazione e sostenibilità ambientale, Fondazione Politecnico di Milano) ha sottolineato che “prevenzione efficace e diffusa, cura del paziente e non della malattia: questo è quello che Fondazione Politecnico di Milano insieme al Suo Ateneo di riferimento cerca di portare avanti, coniugando tecnologie sempre più avanzate a metodologie di screening sempre meno invasive. Grazie a tale connubio sarà possibile avvicinare sempre più donne, ma anche uomini, a esami di prevenzioni così fondamentali in patologie come quelle tumorali”.


I primi luoghi di sperimentazione

L’innovativo strumento per la diagnostica è già pronto per gli studi clinici, che nella loro fase di sperimentazione – che inizia in questi giorni – sono affidati a due tra i più importanti centri di senologia italiani ed internazionali: Ospedale San Raffaele e Istituto Europeo di Oncologia. All’avvio di FBC hanno infatti partecipato Pietro Panizza (Direttore radiologia senologica, Ospedale San Raffaele) ed Enrico Cassano (Direttore radiologia senologica, IEO), che hanno dichiarato: “Nel contesto del Progetto FBC è prevista la valutazione clinica di un prototipo ibrido per la diagnosi del carcinoma mammario. Questa nuova tecnologia, denominata DeHCA Light & Sound, che abbina luce rossa ed ultrasuoni, verrà sottoposta a sperimentazione dalla Unità di Radiologia Senologica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele e dalla Divisione di Radiologia Senologica dell’IRCCS Istituto Europeo di Oncologia su differenti popolazioni di donne, per verificarne la performance e la possibilità di utilizzo nella diagnostica senologica”.

Vale la pena ricordare che il carcinoma mammario rappresenta la prima causa di mortalità femminile nell’ambito delle neoplasie: in Italia si stima che nel 2017 vengano diagnosticati circa 50.000 nuovi casi di tumore alla mammella, con una incidenza del 41% sulle donne giovani (rispetto al totale dei tumori), 35% nelle donne adulte e 21% nelle anziane. E’ la prima causa di morte nelle diverse età della vita, rappresentando il 30% delle cause di morte oncologica prima dei 50anni, mentre la percentuale scende al 22% tra i 50 e i 69 anni, e il 15% dopo i 70 anni.

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