NEWS:

Friuli Venezia Giulia, Fedriga: “Le scuole sono un vettore di contagio importantissimo”

Secondo il presidente della Regione la decisione di riaprire gli istituti scolastici in presenza è stata una misura "ideologica", perché "con l’attività a distanza può andare avanti" lo stesso a differenza delle attività economiche chiuse

Pubblicato:26-02-2021 13:26
Ultimo aggiornamento:26-02-2021 13:32

Massimiliano Fedriga
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

TRIESTE – “Possiamo dire con chiarezza, e me ne assumo la responsabilità, che la scuola oggi è un vettore di contagio importantissimo, purtroppo. E che ci sono invece delle attività, magari piccole e parziali rispetto all’attività complessiva, che però non comportano maggiori rischi”. Lo sottolinea il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ospite oggi alla trasmissione Mediaset ‘Mattino Cinque’. Secondo il governatore la decisione di riaprire le scuole in presenza è stata una misura “ideologica”, perché “con l’attività a distanza può andare avanti” lo stesso a differenza delle attività economiche chiuse.

Fedriga cita poi il modello della ricostruzione del Friuli dopo il terremoto del 1976, ovvero “prima le fabbriche, poi le case e poi le chiese”. E aggiunge: “Mi prendo la responsabilità di dirlo, purtroppo dovendo scegliere, che preferisco un ragazzo che fa didattica a distanza e ha papà e mamma che possono lavorare e portare i soldi a casa per mantenerlo, rispetto a un ragazzo che fa la didattica in presenza ma con i genitori che non lavorano per mantenersi. Se c’è un museo privato che dà da mangiare a delle persone, riapriamolo con tutti i crismi e tutte le regole. Al museo pubblico- conclude-, dove i dipendenti sono del ministero della Cultura e uno stipendio ce l’hanno, diamo una seconda priorità rispetto a chi i soldi non ce li ha per mantenersi“.

“L’ASSENZA DI UN VACCINO EUROPEO È UN FALLIMENTO DEL MODELLO SANITARIO”

Non c’è un vaccino totalmente europeo. Pfizer è americano con una collaborazione tedesca. AstraZeneca è anglo-svedese e solo in parte europeo, abbiamo Moderna che è totalmente americano, arriverà Johnson&Johnson che non è europeo. Insomma abbiamo tutti i vaccini extraeuropei. Qui c’è un fallimento del modello per lo meno sanitario e della ricerca europeo sul quale dobbiamo porci un serio interrogativo”. È categorico Massimiliano Fedriga, parlando della nuova debacle vaccinale annunciata da AstraZeneca all’Unione europea.
“Non so la capacità produttiva, ma so che ci sono paesi -non solo Israele ma pensiamo alla Gran Bretagna o gli Stati Uniti- che hanno forniture massicce e vaccinano moltissimo- commenta Fedriga-. Non è accettabile che l’Europa e tutte le potenze europee non siano state in grado di garantire vaccini per la propria popolazione”. Il governatore del Friuli Venezia Giulia tuttavia ha fiducia nel nuovo esecutivo nazionale. “Sembra che finalmente ci sia un cambio di passo del governo con il primo ministro Draghi che ha preso una posizione molto netta in Europa- spiega- e che dovrebbero prendere tutti i paesi europei. È inaccettabile sottostare al taglio di forniture programmate perché questo mette in crisi tutto il sistema. Dall’altro lato penso che si sia perso moltissimo tempo sulla produzione interna”, conclude Fedriga.


LEGGI ANCHE: Friuli Venezia Giulia, da domani si parte con i vaccini agli insegnanti

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it