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Assorbenti gratuiti? In Scozia approvata la legge sui prodotti per il ciclo

La Scozia potrebbe essere il primo Paese al mondo a rendere gratuiti tutti i prodotti sanitari per il ciclo mestruale

Pubblicato:26-02-2020 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03

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ROMA – La Scozia è il primo Paese al mondo a rendere gratuiti tutti i prodotti sanitari per il ciclo mestruale. È questa la rivoluzione del ‘Period Products Bill’, proposta di legge già avanzata nel 2017 dalla laburista Monica Lennon, che oggi è passata con 112 voti a favore, 9 contrari e un solo astenuto. Il via libera definitivo arriverà dopo l’analisi degli emendamenti. 

L’Independent Uk scrive questa mattina che “il Governo fino alla settimana scorsa” si era detto contrario al disegno di legge e “con un’inversione a U ha annunciato poi che appoggerà la mozione”. La principale criticità della nuova legislazione proposta, infatti, si iscrive nella componente finanziaria: 24 i milioni di sterline (oltre 28 milioni di euro, ndr) che a detta del governo servirebbero per coprire la misura, ogni anno. “Abbiamo preoccupazioni significative e realistiche circa la realizzazione del disegno di legge nella sua forma attuale”, ha dichiarato inizialmente Aileen Campbell, cabinet secretary for Communities and Local Government, che ha poi aggiunto: “Tuttavia, come segnale della nostra buona fede e in riconoscimento dell’ampio consenso sugli obiettivi politici generali, sosterremo il progetto di legge in questa fase. Cercheremo successivamente di lavorare con gli altri nel vero tentativo di raggiungere un accordo sugli emendamenti, che placheranno le nostre preoccupazioni e ci consentiranno di presentare una solida risoluzione finanziaria” per rendere la proposta attuabile nel pratico. 

La Scozia, tra le altre cose, era già il primo Paese al mondo ad offrire prodotti per il ciclo mestruale gratuitamente in tutte le scuole, i college e le università a partire dal 2017. La misura ora è in atto anche in Inghilterra e Galles. Questo si potrebbe addurre al fatto che proprio nel 2017, secondo una ricerca del ‘Plan International Uk’, “una ragazza su 10- scrive Euronews- si è trovata impossibilitata nell’acquistare prodotti per le mestruazioni. Il 12% delle ragazze tra i 14 e i 21 anni ha dovuto chiedere in prestito prodotti sanitari perché non aveva modo di acquistarli e, il 12% ha dovuto ‘improvvisare'” soluzioni casalinghe. 


Nel 2018 è partito un programma pilota che, a quanto si apprende dall’Independent Uk, prevedeva l’offerta gratuita dei prodotti mestruali alle donne a basso reddito del Paese. Ad Aberdeen il governo nazionale ha finanziato il progetto fino a coprire oltre 1.000 donne. Intanto in Gran Bretagna i dati sui prodotti mestruali continuano ad essere preoccupanti. Secondo un sondaggio del 2018, “oltre il 25% delle donne in Inghilterra, Scozia e Galles hanno perso giorni di lavoro o scuola perché non potevano permettersi di acquistare prodotti mestruali“, conclude l’Independent Uk.

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