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Coronavirus, Merola bacchetta i sindaci ‘fai da te’: “Così si crea caos”

Il sindaco di Bologna contro alcuni sindaci della provincia che hanno preso decisioni "in ordine sparso" legate al coronavirus: "Si attengano alle indicazioni del ministro Boccia"

Pubblicato:26-02-2020 11:32
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03
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BOLOGNA – Basta col ‘fai da te’ dei sindaci sul coronavirus. Arriva il richiamo del sindaco metropolitano di Bologna Virginio Merola nei confronti dei colleghi dell’hinterland che hanno adottato misure differenti da quelle decise a livello nazionale e regionale per arginare il coronavirus. I casi emersi sono soprattutto quelli di San Lazzaro di Savena e Ozzano, dove i sindaci Isabella Conti Luca Lelli hanno deciso di tenere chiusi per precauzione anche centri sociali e impianti sportivi pubblici.

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Ma ieri è emerso anche il caso di Budrio, dove anche gli uffici comunali sono stati messi in ‘quarantena’, con l’ufficio della polizia municipale chiuso tutta la settimana e tutti gli appuntamenti per fisco, imprese e servizi sociali cancellati. Una decisione che ha provocato anche qualche tensione, con la protesta del Pd nei confronti del primo cittadino civico Maurizio Mazzanti.


Oggi il sindaco metropolitano ha deciso di rivolgersi a tutti i colleghi, invitandoli con una nota ufficiale a non marciare più in ordine sparso. E invitandoli a prendere atto della comunicazione inviata due giorni fa dal ministro per le Autonomie locali Francesco Boccia.  “Ho inviato ora a tutti i sindaci del territorio metropolitano- scrive Merola in una nota stampa- la comunicazione del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Francesco Boccia. Ribadisco che in questo momento è necessario attenersi alle indicazioni del ministro e non assumere iniziative autonome difformi tra un Comune e l’altro”.

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“Tutti i sindaci- precisa ancora Merola- sono tenuti a raccordarsi nelle sedi già attive a livello regionale e metropolitano”. Nella comunicazione, datata 24 febbraio, Boccia raccomanda unità d’azione. “Agire in maniera autonoma”, sottolinea infatti il ministro nella lettera, “rischia di creare caos e disinformazione”.

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