NEWS:

Coronavirus, il ministro Azzolina: “Nessun rischio di perdere l’anno scolastico”

"Stiamo lavorando a un piano di didattica a distanza", dice il ministro Azzolina. E ricorda anche la possibilità che le scuole decidano di prolungare l'anno

Pubblicato:26-02-2020 10:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:03
Autore:

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

ROMA – “Voglio rassicurare i genitori e i ragazzi: il rischio che gli studenti possano perdere l’anno scolastico non c’è”. Lo scrive su facebook la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. “La task force del Ministero dell’Istruzione- aggiunge- sta lavorando a un piano di didattica a distanza. Stiamo stanziando fondi specifici, abbiamo dei partner già attivi, gli Uffici scolastici regionali si stanno organizzando per la formazione dei docenti. C’è una scuola avanzata che si sta già muovendo. Molti istituti hanno già infrastrutture adeguate e operative per la didattica a distanza. Gli altri li supporteremo”.

Gli insegnanti non avranno trattenute dallo stipendio– dice ancora- perché non sono a casa per malattia, ma per causa di forza maggiore. Le spese anticipate per le gite annullate saranno rimborsate e daremo risposte alle agenzie di viaggio con un decreto ad hoc: ne abbiamo parlato ieri con il ministro Gualtieri. In questo momento la comunità scolastica sta mostrando maturità e collaborazione”.

“Capisco le preoccupazioni dei genitori, ma non c’è assolutamente alcun rischio che i nostri studenti perdano l’anno. Uno perché abbiamo una normativa salda, nel senso che, al ricorrere di situazioni imprevedibili, è fatta salva la validità dell’anno scolastico. Il testo unico all’articolo 74 comma 3 ci parla dei duecento giorni ma se ci sono situazioni imprevedibili l’anno è salvo”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervista questa mattina a Radio 24.


LEGGI ANCHE: Coronavirus, scontro tra la Regione Marche e il governo sulla chiusura delle scuole

“LE SCUOLE POTREBBERO ALLUNGARE L’ANNO SCOLASTICO”

“C’è anche un’altra possibilità, che io credo non sarà assolutamente necessaria, nel senso che le scuole, nella loro autonomia, potrebbero anche decidere di allungare l’anno scolastico. Ma non sarà necessario anche perché noi stiamo lavorando con una task force da giorni al ministero dell’Istruzione per garantire ai nostri studenti la didattica a distanza che rappresenta il futuro e una delle tante possibilità di fare didattica. Abbiamo dei docenti esperti di tutta Italia che questa settimana si sono riuniti insieme a me, alla Rai alla Treccani, a Microsoft a Google. C’è una scuola che è molto avanzata e che si sta già muovendo”, ha aggiunto. Le infrastrutture adeguate, conclude la ministra, “in tantissime scuole ci sono, per altre stiamo stanziando dei fondi. Abbiamo la collaborazione di Tim e anche di altri partner che ci daranno una mano nei prossimi giorni per garantire che laddove non ci sono queste infrastrutture adeguate queste arrivino. Se vogliamo questo è l’aspetto positivo di una situazione negativa, c’è una grande comunità scolastica e quando c’è bisogno è l’intero Paese che si muove”.

LEGGI  ANCHE: Coronavirus, i meme sull’Amuchina impazzano sui social

“VERSO RIAPERTURA SCUOLE IN PROVINCE FUORI FOCOLAI”

Con la chiusura delle scuole nelle regioni colpite dalla diffusione del coronavirus “abbiamo posto in essere misure draconiane, molto rigide e contenitive e lo abbiamo fatto per avere un contenimento nella diffusione del virus. Se le misure che abbiamo posto in essere avranno degli effetti celeri e immediati penso che, se in questo momento abbiamo una chiusura regionale delle scuole, dalla prossima settimana possiamo iniziare a pensare di avere una chiusura provinciale, cioè più legata alle zone dove ci sono i focolai, ad esempio nel lodigiano. Ma se a Varese, ad esempio, non avremo casi e non ci sarà alcuna diffusione del virus, credo che lì le scuole potranno anche ricominciare”. Lo ha fatto sapere la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, intervenuta a Radio 24.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it