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Nigeria, Alumuku (Catholic Tv): “Allarme sicurezza, fiasco Buhari”

Il presidente Muhammadu Buhari non ha ridotto l'insicurezza e adesso c'è voglia di cambiamento": a parlare con l'agenzia 'Dire' è il direttore ad Abuja della 'Catholic Television of Nigeria'

Pubblicato:26-02-2019 17:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10

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ROMA- “Più degli islamisti di Boko Haram a uccidere sono i pastori fulani; il presidente Muhammadu Buhari non ha ridotto l’insicurezza e adesso c’è voglia di cambiamento”: a parlare con l’agenzia ‘Dire’ è padre Patrick Tor Alumuku, direttore ad Abuja della ‘Catholic Television of Nigeria’.

L’intervista si tiene mentre sulle elezioni di sabato si susseguono denunce di irregolarità. L’ultimo ad accusare è stato Uche Secondus, alla guida del partito di opposizione People’s Democratic Party (Pdp). La sua tesi è che il vantaggio attribuito a Buhari nei confronti del rivale Atiku Abubakar dopo l’inizio dello spoglio sia dovuto a un tentativo dell’All Progressives Congress (Apc) al governo di “manipolare” l’esito del voto.


Secondo padre Alumuku, che è anche responsabile della Comunicazione dell’arcidiocesi di Abuja, “se davvero ci saranno irregolarità sarà un disastro”. L’assunto è che in Nigeria c’è un desiderio di cambiamento per le difficoltà economiche ma anche per i problemi di sicurezza. “Buhari era stato eletto nel 2015 con la promessa di sconfiggere Boko Haram e porre fine alle violenze – dice il direttore – ma negli ultimi quattro anni i conflitti sono aumentati, in particolare tra pastori e contadini della Middle Belt”.

Il riferimento è alla fascia della Nigeria che separa il sud petrolifero, a maggioranza cristiana, dal nord semiarido, perlopiù musulmano. Negli ultimi anni, anche in conseguenza dei cambiamenti climatici, i conflitti per la terra e i pascoli si sono intensificati. Sia Buhari che Abubakar sono fulani, musulmani e originari del nord del Paese, ma avrebbero un approccio al problema differente. “Il presidente ripete che il diritto degli allevatori a spostarsi va comunque garantito” dice padre Alumuku. “Il suo rivale, proveniente dal mondo del petrolio e del business, sostiene invece che il lavoro dei pastori va organizzato in modo più moderno anche per garantire la pace”.

Solo pochi giorni fa incursioni di uomini armati nella regione di Kaduna, nella Nigeria centro-settentrionale, si sono concluse con un bilancio di oltre 130 vittime.

Il ripetersi degli episodi di violenza, non riconducibili solo ai fulani ma anche ai berom o ad altre comunità cristiane, aveva spinto la Chiesa cattolica a prendere posizione contro Buhari già lo scorso aprile. In un messaggio i vescovi avevano denunciato l’inadeguatezza della risposta delle forze dell’ordine, chiedendo al presidente di “farsi da parte con onore per salvare la nazione da un collasso completo”.

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