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Ricci (Anci): “Al Governo chiedo unione dei Comuni e una mano alle Regioni”

[caption id="attachment_1808" align="alignleft" width="300"] M. Ricci[/caption] PESARO - Neppure il tempo di

Pubblicato:26-02-2015 14:15
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:08

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M. Ricci

M. Ricci

PESARO – Neppure il tempo di ricevere l’incarico che già è pronto “a richiedere un incontro al ministro Boschi e al sottosegretario Delrio”. Non perde tempo il vicepresidente dell’Anci, nonché sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. Il numero uno dell’associazione dei Comuni italiani Piero Fassino gli ha appena assegnato la delega che fu di Virginio Merola: quella relativa alle Politiche istituzionali e alle Riforme.

Con Boschi e Delrio, promette il sindaco di Pesaro in questa intervista alla “Dire”, “parleremo anche di fiscalità locale e autonomia finanziaria dei Comuni: il 2015 è l’anno della local tax”.

Quali sono le questioni “calde”? “Prima di tutto il prosieguo della discussione sulle riforme già avviate: Senato federale e Titolo V Costituzione. Va poi affrontata con grande determinazione la situazione degli enti locali perché c’è una sofferenza generalizzata enorme di tutti i Comuni e inoltre occorre occuparsi con attenzione della situazione delle Province che stanno andando incontro a uno svuotamento delle funzioni. Senza contare che i progetti di Unione dei Comuni necessitano di una nuova legge: 8 mila Comuni in Italia non reggono più, dunque serve una legge che incentivi maggiormente la fusione e l’unione dei Comuni garantendo loro anche un’autonomia finanziaria”.


Dopo le Province nel mirino del Governo Renzi ora sembrano essere finite le Regioni. “Le Regioni necessitano di una riforma profonda. E a mio parere anche di un accorpamento. Ci sono Regioni troppo piccole ad iniziare dalla mia, ovvero le Marche. Ci sono diverse proposte: i territori siano protagonisti per impedire che le riforme siano calate dall’alto. Le Regioni sono nate nel ’70 quando non c’era né l’Europa né la globalizzazione. Oggi sono troppo piccole e poco competitive. In più i vari scandali nei consigli regionali dimostrano che c’è forte necessità di cambiarle riducendo anche i costi”.

Da un premier ex sindaco, Ricci, si aspettava più vicinanza alle problematiche dei Comuni? “Si stanno continuando a chiedere ai Comuni troppi sacrifici che non sono più in grado di gestire perché si stanno ripercuotendo negativamente sui cittadini. Sono 6 anni che si taglia ai Comuni. E’ evidente che Renzi ha dovuto fare una legge di Stabilità su lavoro e sviluppo, però ora la situazione dei Comuni è diventata insostenibile. Serve un rapporto più stretto col Governo e Fassino alla direzione Pd ha fatto un discorso molto chiaro in questo senso. Vogliamo essere protagonisti del cambiamento ma dall’esecutivo ora ci aspettiamo di più”.

La riforma delle Province sta andando a rilento? “Sono molto preoccupato per strade e scuole. Rischiamo che si apra una fase di transizione, di almeno un paio d’anni, in cui nessuno investe per la gestione di questi due servizi. Rischia di collassare tutto addosso ai sindaci. Si mettano le Province nelle condizioni di gestire le due funzioni principali che gli rimangono”.

Il Governo sembra invece voler puntare sulle Città Metropolitane, no? “Alle Città Metropolitane restano tante funzioni. Ma ci sono moltissimi problemi da affrontare con il Governo. Non c’è uno svuotamento dell’ente, anzi dobbiamo farlo decollare ma occorrono risorse e organizzazione”.

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