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Inaugurato l’anno giudiziario 2023, Curzio: “Evidenti passi avanti contro la mafia”

Alla cerimonia di inaugurazione anche il presidente Mattarella e il vice presidente del Csm, Fabio Pinelli al suo debutto pubblico

Pubblicato:26-01-2023 14:07
Ultimo aggiornamento:26-01-2023 19:06
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ROMA – Si è svolta questa mattina la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 a cui ha preso parte anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La cerimonia, nell’Aula Magna del Palazzo di Giustizia di Piazza Cavour, si è aperta con la relazione del Primo Presidente della Corte Pietro Curzio sull’amministrazione della giustizia per il 2022. Cerimonia ristretta solo alle Alte cariche per il perdurare dell’emergenza epidemiologica. Presenti, tra gli altri, il procuratore generale presso Corte di Cassazione Luigi Salvato, il presidente della Camera Lorenzo Fontana, il sottosegretario presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il neo eletto vice presidente del Csm Fabio Pinelli, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco e il presidente della Corte dei Conti Guido Carlino.

MAFIA. CURZIO: EVIDENTI PASSI AVANTI CON ARRESTO MESSINA DENARO

Nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata “a cominciare da quella di stampo mafioso, i passi avanti sono evidenti e ne abbiamo avuto conferma di recente con un arresto importante, non solo per contrastare strategie che hanno insanguinato il paese in anni terribili, ma anche nel cogliere mutazioni verso forme altrettanto pericolose, sebbene altrettanto pericolose, sebbene meno visibili, volte ad inquinare settori sani della società civile e dell’economia e ad estendersi verso zone del paese diverse da quelle originarie, come emerge ad esempio dal processo ‘Aemilia’, conclusosi con la sentenza 7 maggio 2022, 39774 della nostra Corte.” Così il primo presidente della Corte di Cassazione, Pietro Curzio, nella relazione sull’amministrazione della giustizia nell’anno 2022.

GIUSTIZIA. CURZIO: SI CONFERMA QUADRO IN CHIAROSCURO, LENTO MIGLIORAMENTO

“L’analisi dei dati sull’amministrazione della giustizia in Italia nell’anno appena trascorso conferma il quadro in chiaroscuro già descritto nelle precedenti relazioni. Molte delle valutazioni fatte un anno fa devono essere riproposte e delineano il consolidarsi di alcune tendenze. Si assiste ad un lento ma progressivo miglioramento della situazione”, ha detto Curzio. “Una riforma è un cambiamento delle regole. Qualsiasi cambiamento delle regole, qualunque sia il suo ambito, una famiglia, un’impresa, un’associazione, richiede un periodo di adattamento per la comprensione del nuovo, la sperimentazione, il rodaggio del diverso modo di operare, eventuali correzioni. Tutto ciò è più complesso quando la dimensione è quella dello Stato, ed ancor più quando interessa, come nel nostro caso, praticamente tutti i settori del vasto mondo della giustizia, che ha una sua architettura, in cui lo spostamento di una tessera determina conseguenze sul tutto e in cui bisogna rispettare i pilastri costituiti dai principi della Costituzione e delle Carte europee”.


CURZIO: NON SPETTA A NOI DARE GIUDIZI SU SCELTE POLITICA

“Non spetta a noi dare giudizi sulle scelte di politica legislativa che il Parlamento ed il Governo hanno operato. Alla giurisdizione spetta interpretare ed applicare le leggi”. “L’applicazione delle nuove norme – sottolinea il primo presidente – è come sempre la fase più critica e delicata. In questo caso poi, il ventaglio delle riforme è amplissimo ed il programma attuativo originariamente fissato dal legislatore è stato da ultimo modificato, posticipando alcune parti ed anticipandone altre, il che crea un motivo aggiuntivo di criticità perché disarticola la programmazione che i nostri uffici si erano dati”.

Curzio ricorda che “le innovazioni legislative che sono entrate o stanno entrando in vigore sono molteplici: 1) riforma dell’ordinamento giudiziario (legge 17 giugno 2022, n. 71), in parte già operativa ed in altra parte da attuare in sede di legislazione delegata; 2) riforma del processo civile e degli strumenti di soluzione alternativa delle controversie (legge delega 26 novembre 2021, n.206 e decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 149); 3) riforma del processo penale e della giustizia riparativa (legge 27 settembre 2021, n. 134 e decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 150); 4) norme sull’Ufficio per il processo (decreto legislativo 10 ottobre 2022, n. 151) 5) riforma della giustizia tributaria, che pur riguardando un settore specifico, influisce in modo rilevante sull’intero sistema (legge 31 agosto 2022, n. 130)”.

GIUSTIZIA. NORDIO: CANTIERE SEMPRE APERTO, IN QUESTA FASE NUOVE SFIDE

L’inaugurazione dell’anno giudiziario in Corte di Cassazione è “l’occasione per volgere lo sguardo sul grande cantiere sempre aperto della giustizia, architrave di ogni stato democratico, chiamata in questa fase storica a rinnovate sfide. Ora più che mai, tutti i nostri sforzi sono volti ad assicurare al Paese un sistema capace di soddisfare le esigenze dei cittadini e delle imprese, per consolidare la fiducia dei primi e l’efficienza delle seconde”. Lo dice il ministro Carlo Nordio, ricordando che “nel solco dell’azione riformatrice avviata dalla spinta del Pnrr, abbiamo la possibilità di conferire al servizio giustizia un volto nuovo, in sintonia con le trasformazioni rapide, e talvolta repentine, dei nostri tempi. Questa è la nostra assoluta priorità – continua il guardasigilli – già illustrata nelle relazioni alle Commissioni Giustizia e alle Camere. A questa meta stiamo lavorando dal primo giorno del nostro insediamento, nella consapevolezza che un obiettivo così ambizioso è raggiungibile solo con la leale collaborazione e il costruttivo dialogo con tutti gli attori, nel rispetto delle prerogative di ciascuno”.

Parlando in Corte di Cassazione, il ministro Carlo Nordio sottolinea: “Quello che si è chiuso è stato un anno scandito dall’immissione massiccia di nuove risorse, con l’Ufficio per il processo – grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza- e di nuovi investimenti per una necessaria accelerazione sulla digitalizzazione. È stato inoltre un anno di articolate riforme di sistema finalizzate a razionalizzare e ridurre i tempi del giudizio. Queste innovazioni, che ora devono trovare attuazione, stanno richiedendo ulteriori sforzi organizzativi agli operatori: magistrati, avvocati, personale amministrativo. A ciascuno rivolgo i miei sentimenti di profonda gratitudine. E a ciascuno garantisco che, nell’ambito dei compiti di organizzazione assegnati al Ministero dalla Costituzione, sapremo assicurare risposte tempestive alle sollecitazioni provenienti da ogni parte. È in atto un ciclo di concorsi, per assicurare un costante reclutamento e un più celere ingresso nelle funzioni del personale di magistratura, che rappresenta – insieme all’avvocatura – la linfa essenziale per la riuscita di ogni progetto innovatore. Recentissimo è inoltre l’ampliamento della pianta organica della magistratura di sorveglianza, chiamata a nuove sfide”.

Parlando in Corte di Cassazione, il ministro Carlo Nordio, assicura che “Continuerà e si rafforzerà il più possibile l’attenzione anche verso il personale amministrativo e la sua riqualificazione, come proseguirà l’opera di reclutamento di tutti i profili di supporto all’amministrazione della giustizia, dentro i Tribunali e nell’intero sistema penitenziario e di esecuzione penale esterna. E permettetemi un ringraziamento particolare per la polizia penitenziaria e per tutti gli altri operatori che tra tante difficoltà, ogni giorno, lavorano in carcere. Quanto all’efficienza del processo, essa sta cambiando anche grazie a una progressiva digitalizzazione, con una qualità di interventi e una forte iniezione di risorse, nel costante rapporto tra il Ministero e gli uffici giudiziari. In questa prospettiva di vicinanza e di dialogo, è stato avviato un filo diretto di comunicazione tra via Arenula e gli uffici. E nella stessa prospettiva di una ‘giustizia di prossimità’ debutterà a breve un progetto che permetterà a tutti di usufruire agevolmente di servizi fondamentali. Nel cantiere sempre aperto della giustizia, dovremo tenere insieme l’applicazione delle riforme già varate e la progettazione di nuove. Per le prime, sarà il monitoraggio a suggerire eventuali interventi”.

PINELLI: INSEDIATO IN MOMENTO PARTICOLARE, SENTO LA RESPONSABILITÀ

“L’inaugurazione di questo anno giudiziario cade, per l’Istituzione che oggi rappresento, in un momento evidentemente particolare. Il Consiglio Superiore della Magistratura, nella composizione frutto delle elezioni del settembre scorso dei 20 membri togati e della scelta effettuata dal Parlamento in seduta comune nelle giornate del 17 e 19 gennaio di quest’anno, si è insediato, alla presenza del Presidente della Repubblica, da soli due giorni. Sento dunque, in questo momento e in questa sede, tutta la responsabilità del compito appena affidato a tutti i nuovi consiglieri, e a me che oggi li rappresento”. Lo dice il vice presidente del Csm, Fabio Pinelli, parlando all’inaugurazione dell’anno giudiziario in Corte di Cassazione.

PINELLI: GARANTIRE AUTONOMIA TOGHE CON DISCIPLINA E ONORE

“Sono, e siamo tutti, consapevoli della delicatezza della funzione che siamo chiamati a svolgere: garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’ordine giudiziario, ‘pilastro – come ci ha ricordato il Presidente della Repubblica – della nostra democrazia”. Sono, e siamo tutti, consapevoli cha tale funzione questo Consiglio dovrà esercitare nel solco tracciato dall’art. 54 della Costituzione: adempiere al nostro dovere con disciplina e onore”, ha detto il vice presidente del Csm. L’articolo 54 della Costituzione così recita: “Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi. I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge”.

CSM. PINELLI: TROVARE SINTESI TRA IDEALI DIVERSI PER INTERESSE CITTADINI

“Dobbiamo essere tutti consapevoli che è solo attraverso il quotidiano esercizio del reciproco e franco confronto all’interno dell’Organo di governo autonomo, con animo volto alla composizione di eventuali differenze ideali, che il Consiglio potrà esercitare con equilibrio i delicati compiti affidatigli dalla Costituzione. L’obiettivo sarà quello di trovare sempre una sintesi, nell’interesse esclusivo dei cittadini”, ha detto.

CSM. PINELLI: IL MAGISTRATO SI DISTINGUA PER RIGORE E RISERBO

E ancora: “Il Consiglio che muove oggi i suoi primi passi dovrà affrontare le sfide, numerose e complesse, del sistema giustizia, portando avanti al contempo l’ideale del magistrato che noi riteniamo debba essere perseguito: il magistrato che si distingua per il rigore professionale, per il riserbo in tutti i comportamenti, e per il rispetto della dignità delle persone”.

CSM. PINELLI: POCHE PAROLE E MOLTI FATTI, C’È BISOGNO DI QUESTO

“Parleremo poco e lavoreremo tanto”, ha affermato Pinelli. “Dovranno parlare i fatti. Credo ci sia bisogno, innanzitutto, di questo”. “Il Consiglio – sottolinea Pinelli – sarà interlocutore attento e attivo delle altre istituzioni, statali e sovranazionali, così come deve continuare ad esercitare le proprie funzioni di amministrazione della giurisdizione attraverso una costante valorizzazione del confronto aperto e trasparente con i propri amministrati, intesi tanto come singoli quanto come uffici giudiziari”

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