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Anticorpi monoclonali, Gemelli e Federfarma alleati con ‘AntiCov’

Lo studio finanziato da Aifa arruolerà circa 600 pazienti positivi che verranno orientati dalle farmacie a partecipare alla ricerca, in cui verranno trattati con una infusione al Columbus Covid Hospital 2 del Gemelli

Pubblicato:26-01-2022 14:09
Ultimo aggiornamento:26-01-2022 14:09

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ROMA – È partito ‘AntiCov‘, lo studio finanziato da Aifa che si propone di verificare se gli anticorpi monoclonali siano efficaci anche contro la variante Omicron. La Fondazione Policlinico Gemelli di Roma è il centro coordinatore di questa ricerca che arruolerà circa 600 pazienti positivi al Covid-19: parteciperanno alla ricerca i Pronto Soccorso di quattro grandi ospedali romani e una rete di farmacie di Roma e del Lazio, cardine del processo di arruolamento dei pazienti sul territorio.

Questi anticorpi sono utili solo nei fragili e ad alto rischio come ad esempio i non vaccinati, oppure anche nella popolazione a basso rischio? E nella popolazione pediatrica? Per capire meglio l’obiettivo del progetto, come viene gestito il paziente pre e post infusione, l’agenzia di stampa Dire ha raggiunto telefonicamente il professor Luca Richeldi, direttore della Uoc di Pneumologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e Ordinario di Pneumologia presso l’Università Cattolica.

“Si tratta di uno studio finanziato da Aifa che coinvolgerà circa 600 pazienti con Covid-19. Un aspetto innovativo dello studio è la partecipazione di una rete di farmacie territoriali, che supporteranno il progetto nell’arruolamento dei pazienti positivi Covid spiegando loro come funziona e le finalità. Tutti i pazienti saranno trattati con un’unica infusione di anticorpi monoclonali presso l’ambulatorio monoclonali del Columbus Covid Hospital 2 (Gemelli) e telemonitorati da casa mediante un saturimetro digitale per le due settimane successive, durante le quali verranno registrati i dati di efficacia e sicurezza”.


“All’interno del progetto – prosegue Richeldi – sarà arruolata una popolazione pediatrica, cioè over 12 anni: in questo gruppo ci sarà anche un braccio trattato con il placebo per capire se questa popolazione, dove il virus oggi circola ad alta frequenza e sulla quale non sono stati usati i monoclonali, abbia un beneficio dal trattamento. Lo studio tipizzerà i ceppi virali sia nei pazienti vaccinati che nei non vaccinati allo scopo di verificare l’effetto della variante sull’efficacia dei farmaci“.

locandina anticov gemelli federfarma

IDENTIKIT DEL CANDIDATO

I pazienti ad alto rischio, cioè gli over 65 con comorbidità ma anche quelli senza patologie pregresse rappresentate in questo studio dagli over 12. “Gli anticorpi monoclonali sono un’arma in più di cui oggi disponiamo e ci possono aiutare a ridurre l’impatto clinico dell’infezione da Sars Cov-2 soprattutto nelle popolazioni più vulnerabili. Attraverso i quattro studi finanziati da Aifa, compreso il nostro, arriveremo a capire qual è la categoria di pazienti che beneficia di più di questo trattamento. L’obiettivo è anche quello di ridurre la pressione sugli ospedali. Un ricovero evitato è certamente un elemento favorevole non solo per il paziente ma anche per il Servizio sanitario nazionale. Valuteremo poi anche il costo-beneficio di questi farmaci che comportano una spesa considerevole ma servono, come detto, ad evitare un ricovero o una malattia in forma grave. Insomma, a lungo andare ci consentiranno di ottimizzare le risorse”, ha concluso il Professor Richeldi.

IL RUOLO DELLE FARMACIE

Questo studio, per la prima volta in Italia, coinvolge attivamente le farmacie, che durante la pandemia sono state al fianco dei pazienti e hanno supportato il Ssn, informando e orientando la popolazione, offrendo servizi di screening e tracciabilità dei contagi attraverso la somministrazione dei tamponi, schierandosi in prima linea nella campagna vaccinale e adesso partecipando a questo progetto.

I farmacisti forniranno ai cittadini informazioni sulle modalità di partecipazione allo studio ‘AntiCov’ e sulle caratteristiche necessarie per partecipare. I pazienti positivi ed eleggibili allo studio effettueranno un test al Gemelli per individuare la variante responsabile dell’infezione prima di essere randomizzati ad uno dei bracci dello studio. I pazienti arruolati verranno sottoposti a trattamento con un’unica infusione endovena di anticorpi monoclonali presso l’Ambulatorio del Gemelli”, ha dichiarato Vladimiro Grieco, consigliere Federfarma Roma e responsabile per Federfarma Lazio sul territorio del progetto ‘Anticov.

Sono 135 le farmacie che aderiscono a questo studio – aggiunge Grieco parlando con la Dire – la maggior parte si trovano nella città di Roma ma siamo attivi anche in altre provincie della regione Lazio come ad esempio a Latina e a Frosinone. Questo per dare a tutti i nostri pazienti le stesse opportunità di cura. Noi farmacisti siamo entusiasti di essere parte attiva di una ricerca sui farmaci, quanto mai importante in questo periodo di emergenza sanitaria. In qualità di primo presidio di prossimità e anello di congiunzione tra cittadino e Ssn, le farmacie possono dare un apporto determinante a questo studio, intercettando e indirizzando i pazienti idonei, anche grazie al rapporto di fiducia che da sempre lega il farmacista al cittadino. Auspichiamo che questa esperienza porti ad una sempre più stretta collaborazione con i medici specialisti per una migliore tutela della salute dei cittadini”.

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