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Strage in famiglia ad Agrigento, uccide 4 parenti e si toglie la vita

Le vittime sarebbero due nipoti minorenni, il fratello e la cognata

Pubblicato:26-01-2022 11:12
Ultimo aggiornamento:26-01-2022 16:13

carabinieri
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PALERMO – Strage in famiglia a Licata, in provincia di Agrigento. Un uomo ha ucciso a colpi di pistola quattro familiari, tra cui due nipoti di 15 e 11 anni, per poi togliersi la vita. Tra le vittime il fratello e la cognata. Sul posto, in via Riesi, sono subito intervenuti i carabinieri.

OMICIDA “IN FIN DI VITA E INOPERABILE”

Angelo Tardino, questo il nome dell’uomo, era arrivato al reparto di Rianimazione dell’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta “in fin di vita” e “inoperabile”.

Tardino si è ucciso con due colpi di pistola alla testa. Secondo i carabinieri, che indagano su quanto accaduto questa mattina in contrada Safarello, l’uomo si è sparato con un’arma diversa da quella utilizzata per compiere la strage in casa del fratello Diego, di 45 anni.

La tragedia si è consumata alle 7:30, quando l’uomo ha sparato con una Beretta calibro 9×21 uccidendo il fratello, la cognata, Alexandra, di 40 anni, e i nipoti di 15 e 12 anni. L’uomo si è poi allontanato e, giunto in via Mauro De Mauro, ha tentato il suicidio con una pistola a tamburo Bernardelli. Entrambe le armi erano detenute illegalmente. Ritrovato pochi istanti dopo dai carabinieri, che erano già sulle sue tracce e che lo avevano intrattenuto al telefono, Angelo Tardino è stato trasportato in elisoccorso al Sant’Elia. Sul luogo della strage, intanto, sono in corso i sopralluoghi da parte della sezione Rilievi del Nucleo investigativo dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, che indaga insieme con la Compagnia di Licata. Sul posto sono intervenuti anche il Comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Vittorio Stingo, la sostituta procuratrice Paola Vetro e il medico legale. In questo momento le salme delle vittime sono sotto sequestro. Le indagini sono coordinate dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e da Vetro.


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