NEWS:

Istituto Superiore di Sanità: da maggio abbiamo segnalato alla Lombardia 54 errori

I tecnici dell'Iss rispondono alle accuse del governatore Attilio Fontana: "La percentuale di casi incompleti che avrebbe inciso sul calcolo del Rt è pari al 50,3%

Pubblicato:26-01-2021 18:54
Ultimo aggiornamento:27-01-2021 09:00
Autore:

Attilio Fontana
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

di Laura Iazzetti

MILANO – La Lombardia, secondo il documento pubblicato dall’Istituto superiore di sanità in cui i tecnici rispondono alle accuse del governatore Attilio Fontana, ha rettificato i dati: non li ha semplicemente aggiornati. E non sarebbe la prima volta. L’Iss segnala di aver inviato “dal mese di maggio 2020, 54 segnalazioni di errori, incompletezze e/o incongruenze alla Regione Lombardia, l’ultima delle quali in data 7 gennaio 2021″. La percentuale di casi incompleti per la sintomatologia (assenza di informazioni nel campo ‘stato clinico’) che avrebbe inciso nel calcolo dell’Rt “è pari- scrivono dall’Iss- al 50,3% a fronte del 2,5% del resto d’Italia nel periodo 13 dicembre 2020-13 gennaio 2021″.

LEGGI ANCHE: Fontana attacca, Usuelli espulso: bagarre al consiglio regionale lombardo


Proprio in virtù di questa incompletezza e di un indice di trasmissione troppo alto rispetto agli altri parametri, la direzione Welfare del Pirellone avrebbe, secondo i tecnici dell’Istituto, aggiustato alcuni parametri. L’Iss riporta ora e data: “Gli ultimi inserimenti da parte della Regione Lombardia risalgono alle ore 10.58 e alle ore 14.51 del 20 gennaio 2021 con una rettifica dei dati pregressi presenti alla data 13 gennaio 2021″. La Regione avrebbe eliminato “la segnalazione di una data inizio sintomi in 4.875 casi segnalati”; diminuito “di 17.654 casi quelli classificati in precedenza come sintomatici” e aumentato “di 12.779 casi quelli classificati come asintomatici”.

Questa imprecisione sarebbe avvenuta già precedentemente. Secondo l’Iss da maggio 2020 al 20 gennaio “la Lombardia ha segnalato una grande quantità di casi, significativamente maggiore di quella osservata in altre regioni, con una data di inizio sintomi a cui non ha associato uno stato clinico“. Questo ha comportato, però, che tali soggetti continuassero a essere considerati, almeno inizialmente, “come sintomatici”. E, quindi, influenzassero l’Rt (che, come più volte spiegato, si calcola solo sui sintomatici).

Inoltre, l’Iss specifica che nell’ultimo periodo la Regione “ha classificato un gran numero di questi casi come guariti senza uno stato clinico sintomatico riportato”. Tale errore era stato segnalato. A partire dal 29 maggio la Regione Lombardia ha ricevuto settimanalmente il ‘Report di qualità e completezza dei dati’. Report in cui “è stata segnalata una anomalia relativa alla presenza di un numero elevato di casi incongruenti, in cui era segnalata una data inizio sintomi ma erano dichiarati nello stato clinico come asintomatici o con presenza di una sola guarigione o decesso”.

LEGGI ANCHE: Fontana a muso duro: “Mai rettificato dati”, Speranza: “Invece sì”

REGIONE LOMBARDIA A ISS: DA MAGGIO LORO OK A 35 REPORT

L’Iss “ha inviato 54 segnalazioni su dati inviati dalla Regione Lombardia riguardanti 527.000 pazienti, quindi una percentuale pari allo 0,01”. Lo spiega in una nota l’ente regionale lombardo. “Dal mese di maggio la Regione Lombardia ha inviato 35 report e l’Iss ha sempre considerato la completezza dei dati superiore alla soglia di validita’, ad eccezione di quelli del 12 ottobre“. Per quanto riguarda la settimana sotto osservazione, che sarebbe quella dal 4 al 10 gennaio (il cosiddetto ‘Report 35′), ossia quello famigerato che ha portato la Lombardia in zona rossa, “la percentuale di validita’ era dell’80%”, spiegano dalla giunta. Per questo, “la qualita’ dei nostri dati e’ sempre stata considerata affidabile”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it