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Agricoltura, la resistenza degli under 35: storia di Valentina, ‘bio’ imprenditrice

La storia di Valentina Stinga, classe 1989, che dopi una laurea in Marketing e Management conseguita alla Bocconi, ha deciso di dedicarsi all'agricoltura

Pubblicato:26-01-2021 11:29
Ultimo aggiornamento:26-01-2021 12:10
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ROMA –  Gli imprenditori agricoli under 35 resistono alla crisi provocata dall’attuale pandemia. Nonostante le innumerevoli difficolta’, continuano a far crescere le proprie aziende, rispettando l’ambiente e proponendo soluzioni alternative in linea con i tempi. Nel 2020, secondo il report annuale stilato da Coldiretti, si e’ registrato un boom di giovani imprenditori agricoli. Rispetto a 5 anni fa, infatti, c’e’ stato un aumento del 14% di under 35 che hanno deciso di avviare un’azienda agricola.

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LA STORIA DI VALENTINA

Valentina Stinga, classe 1989, è un’imprenditrice agricola campana. Dopo una laurea in Marketing e Management conseguita alla Bocconi, ha deciso di dedicarsi all’agricoltura. A Sorrento, infatti, ha un’azienda agricola biologica in cui produce frutta e verdura, marmellate, conserve e sottoli che vengono venduti e consegnati a domicilio.

DALLA BOCCONI AL GOLFO DI SORRENTO

“Dopo una laurea conseguita alla Bocconi di Milano, non riuscivo a trovare la mia strada lavorativa. Sono tornata nella mia Sorrento e inizialmente non ho investito nel settore dell’agricoltura ma lavoravo per una multinazionale attiva nel comparto turistico. Sul finire del 2017 ho avviato ‘Rareche’, la mia attuale azienda agricola biologica. Questo termine deriva dal dialetto napoletano e significa radici. La mia non è un’azienda familiare, sono stata io in autonomia a volerla fortemente” racconta la giovane imprenditrice campana intervistata dalla Dire.

E-COMMERCE UNA SCELTA VINCENTE

“Prima del lockdown generalizzato di marzo- spiega Valentina- ho avuto l’intuizione di prevedere un e-commerce in grado di poter far vendere le mie conserve in Italia e all’estero. I miei consumatori sono privati, non mi rivolgo alla grande ristorazione. Per questo sono riuscita ad andare avanti durante i mesi più duri della pandemia. I prodotti freschi, per mantenere salda la qualità, li vendo esclusivamente a consumatori locali, garantendo anche la consegna a domicilio. Nella fase produttiva seguo tutti i criteri dell’agricoltura biologica”, precisa la 31enne.

FORMAZIONE DECISIVA NELLA GESTIONE DELL’AZIENDA

“La laurea e il percorso di studio affrontato continuano ad essermi utili anche nel mio lavoro quotidiano. Senza quel tipo di formazione, non avrei mai avuto l’intuizione di prevedere un e-commerce. La mia formazione, infatti, mi ha dato la possibilità di sviluppare una mentalità aperta ai cambiamenti”, racconta l’imprenditrice agricola.

CRISI HA PORTATO GIOVANI AD ACCORGERSI DEL VALORE DELLA TERRA

“L’anno della pandemia- aggiunge Valentina parlando con la Dire- ha fatto registrare un aumento degli imprenditori agricoli under 35, secondo quanto riporta Coldiretti. Questo dato non è per nulla sorprendente a mio avviso. Molti giovani, costretti a tornare a casa per via della pandemia, hanno dovuto reinventarsi e molti di loro hanno riscoperto l’importanza della terra, investendo nel settore agricolo”, conclude.

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