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Roma, la ‘palestra sociale’ dell’ex pugile Cantatore è a rischio chiusura

ROMA - Anziani affetti dal morbo di Parkinson, ragazzi 'difficili', minori in carcere. Sono loro i principali 'clienti' della palestra

Pubblicato:26-01-2019 11:17
Ultimo aggiornamento:26-01-2019 11:17

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ROMA – Anziani affetti dal morbo di Parkinson, ragazzi ‘difficili’, minori in carcere. Sono loro i principali ‘clienti’ della palestra di Vincenzo Cantatore, ex pugile nato a Bari ma romano d’adozione, campione mondiale ed europeo dei pesi supermassimi leggeri e personaggio storico della boxe italiana, che dal 2016 trova spazio nell’Antico circolo bocciofilo di Roma di via Flaminia 86. Uno spazio storico esistente dal 1932, ristrutturato dai concessionari tra il 2012 e il 2016 con oltre 2 milioni di euro di lavori, che oggi accoglie giovani e meno giovani in cerca di riabilitazione, di riscatto, di una seconda possibilità o semplicemente di un’alternativa alla strada. Che, ora però, rischiano seriamente di vedersi chiudere in faccia per sempre le porte di quello spazio, a causa di un contenzioso tra il Circolo bocciofilo Flaminio S.s.d. Arl, che si era visto prolungare a durata trentennale la concessione dal II Municipio guidato dall’allora presidente Giuseppe Gerace (Pd). 

Nel 2016, anno del cambio di amministrazione (ma sempre a guida Pd) con l’elezione della minisindaca Francesca Del Bello, improvvisamente a lavori ultimati cominciano i problemi: dopo un iniziale via libera della Polizia locale, dopo un nuovo sopralluogo arriva l’accusa di abusi edilizi su una porzione di circa 3 metri quadri della superficie (di 3.000 mq) degli spazi e l’avvio delle richieste di revoca della concessione a livello municipale.

A raccontare la storia all’agenzia Dire è proprio Vincenzo Cantatore, gestore della palestra interna al circolo. “Ho aperto una struttura dove porto avanti tutto quello che mi è stato insegnato nella vita e nello sport agonistico. Facciamo sia sport ‘normale’ che per aiutare le persone. Ho fatto molto sociale nella mia vita, ho lavorato in case famiglia, poi per 3 anni e mezzo nel carcere di Rebibbia, ho lavorato con ragazzi difficili”. Ora, spiega l’ex pugile, “ho aperto questa struttura in Centro per poter lavorare su queste situazioni: lavoro con ragazzi normali con problemi normali, come la cannetta o la birretta di troppo, per rimetterli sulla retta via con una modalità di allenamento che mi è stata insegnata a Houston e anche con l’aiuto di psicologi e psichiatri. Un metodo- racconta Cantatore- che ho poi modificato con alcuni dati della Sapienza, e ora lavoro anche sui parkinsoniani con un allenamento diretto allo sviluppo della dopamina con risultati sui valori non indifferenti, tanto che in 4-5 mesi il corpo si rimette in moto normalmente”.


L’attività della palestra punta molto sull’aspetto del sociale: “Faccio un lavoro molto particolare, anche con ragazzi con problematiche davvero difficili: non li ghettizzo ma li porto in palestra a incontrare e allenarsi anche con personaggi come Sinisa Mihajlovic, Carlo Verdone, Checco Zalone, Maurizio Mattioli e Lorenzo De Silvestri che si allenano da noi, li faccio lavorare insieme a loro per farli sentire ‘fichi’, importanti, non soli. Ora con il Garante dei minori del ministero della Giustizia stiamo lavorando a un protocollo per l’allenamento, tra gli altri, dei ragazzi del carcere minorile di Casal del Marmo. Questo è il mio lavoro”. 

Un’attività che finora era andata avanti senza intoppi: “Nel 2016 ho preso in gestione la palestra. La struttura è in via Flaminia 86, nell’Antico circolo bocciofilo di Roma aperto nel 1932. La concessione è stata rinnovata nel 2012 sotto offerta libera, è stata accettata l’offerta di chi era già dentro, i concessionari storici, che avevano proposto, e poi effettuato, una ristrutturazione a proprie spese di oltre 2 milioni di euro. Alla fine dei lavori una commissione dei Vigili urbani ha fatto un sopralluogo accertando come tutto fosse in regola”.

Poi, però, qualcosa cambia. “Improvvisamente nel 2018 sono tornati i Vigili dicendo di aver trovato delle anomalie: in pratica su 3.000 metri quadri di circolo sostenevano la presenza di un abuso edilizia di 3 metri quadri. La struttura ospita la palestra, il circolo di bocce e un ristorante: il presunto abuso riguarderebbe quest’ultimo, che tra l’altro con la ristrutturazione è stato ridotto di 15 metri quadri, più un altro di 1,5 metri quadri nel locale caldaia. In tutto questo dal Municipio ci avevano detto che era sparita la vecchia piantina del circolo e che non si poteva quindi rispondere alla contestazione: ora noi però abbiamo trovato una fotocopia che dice che i lavori sono nella norma, e anzi la struttura occupa addirittura 15 metri quadri in meno. A che pro una persona che fa 2 milioni lavori su una struttura di 3.000 metri quadri dovrebbe fare un abuso di 3 metri quadri?”.

Il rischio revoca della concessione però, secondo Cantatore, potrebbe non essere casuale: “Vicino da noi c’è la facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza, Valle Giulia, che un anno e mezzo fa ha ricevuto fondi per 117 milioni per la riqualificazione delle aree di proprietà: hanno fatto sfrattare non so come molti concessionari limitrofi e sono entrati in possesso delle strutture, e noi con il circolo ci troviamo proprio in mezzo a quell’area: tra l’altro poi lo troverebbero già ristrutturato, e stanno facendo pressioni mostruose anche attraverso la stampa. E questo dopo che noi abbiamo speso, faccio un esempio, 450mila euro soltanto per lo smaltimento dell’amianto”. La conclusione dell’ex pugile tradisce la delusione: “E’ triste che tutto venga ridotto a un discorso immobiliare ed economico”.

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